Sono passati ormai diciassette anni dalla scomparsa di Denise Pipitone. Era il primo settembre del 2004 quando Denise, che all’epoca aveva quasi quattro anni, sparì nel nulla mentre stava giocando con il suo cuginetto davanti la casa della nonna. Negli anni, come spesso accade in questi anni, gli investigatori hanno tentato di battere diverse piste e teorie. Una delle piste più accreditate è quella che collega la sparizione di Denise a un ambito familiare. La bambina poi, secondo questa teoria, sarebbe stata ceduta a dei gruppi nomadi. Nel 2017 comunque la Cassazione assolse la sorellastra Jessica Pulizzi, al tempo accusata di aver rapito Denise in collaborazione con l’ex fidanzato per gelosie e vendette visto che le due ragazze sono figlie dello stesso padre, Piero Pulizzi. Comunque, come già detto, alla fine Jessica Pulizzi fu assolta anche in Cassazione.
Gli avvistamenti e la pista dei nomadi
Da quel giorno tutta Italia la cerca, carabinieri, polizia, giornali e trasmissioni tv. Ricerche che come spesso accade nel corso degli anni vanno piano piano scomparendo. Il 18 ottobre dell’anno della scomparsa di Denise Pipitone arriva la segnalazione su una bimba nomade a Milano da parte di una guardia giurata: le somiglia, si vede dai filmati della videosorveglianza dell’istituto, e si chiamava Danas. Piera Maggio la riconosce, ma i nomadi non si trovano più.
Poi gli avvistamenti, e le presunte rivelazioni: come la ragazzina che nel 2015 scrive su Facebook proprio a Piera Maggio dicendole di essere sua figlia, ma smascherata poco proprio dal programma della Sciarelli.
Denise Pipitone, Olesya Rostova e Chi l’ha Visto
A Chi L’Ha Visto? si tornerà a parlare di Olesya ‘Angela’ Rostova, la ragazza russa che per giorni si era pensato potesse essere Denise Pipitone. Speranze poi deluse dagli esami dei gruppi sanguigni. La questione, comunque, in Russia fu a lungo discussa e per settimane non si parlò d’altro.