Denise Pipitone, tutto archiviato: un colpevole a tutti i costi non serve a nessuno

Il caso della scomparsa di Denise Pipitone è archiviato, un colpevole a tutti i costi, a prescindere dalla verità, non serve infatti a nessuno. Al sistema giudiziario, ai familiari della piccola Denise, all’opinione pubblica, “che da sempre segue con estremo interesse ed empatia la drammatica vicenda di cronaca”. E’ netto il gip di Marsala che in un provvedimento di 30 pagine spiega perché ha deciso di archiviare l’indagine sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone. La bambina era sparita nel nulla a Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004.

Denise Pipitone, caso archiviato e tutti assolti

Dalle “indagini lunghe e incredibilmente vaste” della procura non sono emersi elementi sufficienti a sostenere un’accusa in giudizio per nessuno, dice il gip. Proseguendo “che non è dato neppure immaginare come potrebbe essere formulato dal pubblico ministero, anche sommariamente, un capo di imputazione”. “Ogni ipotesi accusatoria – spiega – appare al momento assolutamente insuscettibile di essere vagliata in giudizio e, ancor meno, di condurre a una affermazione di responsabilità”.

Il caso è tornato all’attenzione dei media dopo la notizia data da una tv russa del ritrovamento della bambina, poi smentito dall’esame del dna. Da allora si sono susseguite false segnalazioni al legale della madre di Denise, testimoni inattendibili e le dichiarazioni di una ex pm, che indagò su Denise nel 2004. Ex pm che avrebbe raccolto novità sulla vicenda e che ora si trova indagata per false informazioni al pm.

Archiviato ma non dimenticato

L’archiviazione, però, ci tiene a sottolinearlo il gip “non significa abbandonare ogni speranza o concreta possibilità di far luce sull’andamento dei fatti. Anzi, come sottolineato dal pm è interesse della Procura, è interesse della magistratura nel suo insieme perseguire la verità e continuare a indagare laddove auspicabilmente emergano ulteriori elementi suscettibili di approfondimento per comprendere cosa sia accaduto Denise e perseguire penalmente i responsabili del suo sequestro”.

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