Desirée Mariottini, Ansa Desirée Mariottini, Ansa

Desirée Mariottini, i medici in aula: “Era vergine quando è stata violentata”

Desirée Mariottini, Ansa
Desirée Mariottini (foto Ansa)

ROMA – Desirée Mariottini era vergine quando è stata violentata.

A rivelarlo ieri, lunedì 27 gennaio, in aula sono stati degli esperti chiamati a eseguire l’autopsia sul corpo della 16enne trovata morta in uno stabile abbandonato e occupato in via dei Lucani a San Lorenzo il 18 ottobre 2018.

Quattro, tutti cittadini africani, le persone accusate per la morte della sedicenne: Alinno Chima, Mamadou Gara, Yussef Salia e Brian Minthe. Nei loro confronti le accuse vanno dall’omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori.

“Era una ragazza debole – ha raccontato il padre, Gianluca Zuncheddu, in aula – se avessi potuto riprendermela l’avrei tirata fuori, l’avrei salvata”.

L’uomo una settimana prima ha raccontato che era andato a casa dell’ex moglie: “Volevo portarla via, poi ho visto che aveva del vino nella borsa e le ho dato due schiaffi e sono stato arrestato, giacché c’era nei miei confronti un divieto di avvicinamento per stalking”.

Dopo la morte della figlia, racconta ancora il padre, “sono andato a San Lorenzo a cercare la verità, ho svolto mie personali indagini. E scoperto che Desirée era stata tradita, venduta da due amiche, due ragazze di colore. Mia figlia le aveva cercate perché una di loro si era presa il suo tablet”.

Fonte: Ansa, Il Messaggero.

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