Desirée Mariottini, il padre dagli arresti domiciliari: “Fatemi uscire, mia figlia deve avere giustizia”

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Un momento della fiaccolata davanti al luogo dove è stata trovata morta Desireè nel quartiere San Lorenzo a Roma

ROMA – Gianluca Zuncheddu è il padre 36enne di Desirée Mariottini, ed è agli arresti domiciliari. Come riporta Il Messaggero, l’uomo ha cercato più volte di proteggere sua figlia dal giro di persone in cui si era infilata, anche su richiesta di Barbara Mariottini, madre della 16enne.

“Mi ha detto che era preoccupata per Desirée. Rientrava tardi e aveva frequentazioni sospette”.

Zancheddu è conosciuto bene a Latina. Considerato uno dei capi dello spaccio di droga di Cisterna, nel 2012 viene arrestato e successivamente il giudice sancisce un divieto di avvicinamento a moglie e figlia. Oreste Palmieri, avvocato di Zancheddu, gli fa da portavoce. “Fatemi uscire, mia figlia deve avere giustizia” ha confidato il genitore.

Il 36enne, nonostante gli arresti domiciliari, cerca di aiutare come può Desirée, e a Cisterna lo sanno tutti. La polizia riceve numerose segnalazioni sulla ragazza, “nessuno deve venderle dosi”. Desirée lo capisce e si sposta fino a Roma per raccattare qualche dose: “Aveva capito che le stavano facendo terra bruciata attorno e da Cisterna fuggiva per procurarsi le dosi”, come confesserà un’amica di lei.

Il padre non si da pace. Vorrebbe uscire, non ce la fa a stare chiuso in casa. “Me l’hanno ammazzata. Era bella, ingenua, aveva solo 16 anni, l’hanno attirata lì con l’inganno”.

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