Destri, il carceriere di Calevo sospettato per la scomparsa di un suo operaio

Andrea Calevo

SARZANA (LA SPEZIA) – Sono ancora molti i nodi da sciogliere sul sequestro di Andrea Calevo, l’imprenditore spezzino rapito il 16 dicembre e liberato con un blitz da polizia e carabinieri il 31 dicembre scorso. Così tanti che scioglierli potrebbe essere utile a far luce su un altro caso misterioso: la scomparsa di Mohammed Cherkaudi, 50 anni, operaio edile dipendente di Pierluigi Destri, 70 anni, arrestato proprio per il sequestro Calevo.

La scomparsa di Cherkaudi, avvenuta il 29 settembre 2009, ha lasciato molte perplessità sia nella moglie, Zoubida Sedki, che negli inquirenti. A mettere in luce questo aspetto del sequestro Calevo è la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ in onda mercoledì prossimo. Il programma si era già occupato del caso poco tempo dopo la scomparsa del marocchino.

L’ultima persona che ha visto Cherkaudi infatti è stato proprio Pierluigi Destri, che era in debito con il marocchino di circa 9 mila euro tra mensilità e liquidazione. L’imprenditore, secondo quanto da lui stesso raccontato alla polizia, disse di aver accompagnato Cherkaudi alle 4 del mattino alla stazione di La Spezia e da allora di non averlo mai più rivisto. Una scomparsa della quale la moglie non si è  mai fatta una ragione, visto che negli anni avrebbe ricevuto più di una lettera anonima che la informava dell’avvenuta morte del marito.

Ad intricare la matassa poi ci sarebbero le oltre 400 telefonate verificatesi nelle ore precedenti il sequestro dell’ imprenditore spezzino Andrea Calevo tra Pierluigi Destri e un ex avvocato ottantenne che con Destri ha condiviso tra l’altro una condanna definitiva per truffa. E’ questo uno degli spunti investigativi che stanno seguendo gli inquirenti. L’ex legale, milanese ora residente nello spezzino, è stato perquisito durante il blitz che ha portato alla liberazione di Calevo ”ma – ha detto il capo della Distrettuale Michele Di Lecce – non è indagato. La sua posizione come quella di altre persone è tuttora al vaglio degli inquirenti”.

 

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