Deve un milione a Equitalia. Sequestrato stipendio e conto a madre di tre figli

Pubblicato il 16 Marzo 2013 - 16:06| Aggiornato il 9 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

TRENTO – Deve un milione ad Equitalia ed Equitalia se lo riprende sequestrandole il conto corrente e lo stipendio. Tutto nonostante quello stipendio serva a mantenere tre figli. Una ex imprenditrice del Trentino, madre di tre figli e debitrice di oltre un milione di euro a Equitalia, si è vista pignorare il quinto dello stipendio, sequestrare il conto corrente e prelevare la parte rimanente dello stipendio a progressiva estinzione del debito.

Di fatto non ha i soldi per allevare la propria famiglia. Sulla vicenda interviene Confesercenti del Trentino che definisce la la donna vittima di “un sistema e un meccanismo perverso e inaccettabile, che non lascia spazio ad azioni di tutela e garanzia per gli imprenditori”.

Il milione di euro di debiti verso Equitalia è maturato per il fallimento dell’azienda edile di cui la donna era socia con il marito. Finito il matrimonio, all’ex imprenditrice sono rimasti i debiti verso l’Erario con interessi di mora e sanzioni. Oggi la donna si ritrova a non sapere come mantenere i tre figli e la casa Itea (Edilizia popolare) tanto che a pagare le spese condominiali è intervenuto l’assessorato alle politiche sociali della Comunità di valle per evitare lo sfratto dalla casa.

Come scrive il quotidiano l’Adige la donna non contesta l’ammontare del debito ma dice “se devo pagare pago, capisco il pignoramento del quinto dello stipendio, ma se me lo tolgono tutto come faccio a dar da mangiare ai miei figli, a farli studiare e a riscaldare la casa?”

Per Confesercenti del Trentino “il problema riguarda un sistema e un meccanismo perverso e inaccettabile che non lascia spazio ad azioni di tutela a garanzia degli imprenditori. Qui si va ben oltre il rischio di impresa e quotidianamente emergono casi drammatici anche nella nostra provincia”.

“Oltre alla solidarietà e alla preoccupazione per il caso umano che coinvolge l’ex imprenditrice di Arco”, Confesercenti evidenzia l’urgenza di “un intervento a monte della normativa che regola i rapporti col Fisco e con Equitalia”.