ROMA – ''Rinunciare alle primarie e' un passo indietro importante che potrei prendere in considerazione solo solo se funzionale alla chiarezza e al rafforzamento della coalizione per voltare pagina rispetto all'incubo Berlusconi e per contrastare la macelleria sociale che ci circonda''. Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, intervistato dall'Unita', si dice disposto a fare ''una scelta' di responsabilita''' sostenendo Bersani alle primarie di coalizione.
''Il Pd diviso e' un danno per tutti'', sottolinea Di Pietro, che spiega di temere ''l'effetto Molise'', con piu' esponenti del Pd – ''Renzi, Zingaretti o altri'' – candidati alle primarie di coalizione e il ''rischio di assistere all'ennesimo scannamento''. Tuttavia, aggiunge, ''Renzi e' una risorsa, pone delle questioni, e' un pungolo. E' sbagliato criminalizzarlo''.
Il leader dell'Idv auspica ''un'alleanza di legislatura con Casini, senza veti ne' preconcetti''. Quando si andra' al voto, sostiene, ''e' matematicamente certo che Casini fara' quello che dice di essere, il Terzo Polo, per giocare il ruolo dell'ago della bilancia''.
Di Pietro difende la proposta di una contro-lettera all'Ue firmata da Idv, Pd e Sel. ''Dobbiamo portare in Europa le nostre proposte e far vedere al resto del mondo che un'alternativa a Berlusconi esiste gia''', afferma.
La riforma del lavoro non e' piu' rinviabile, prosegue, ma ''il rilancio dell'economia deve passare prima da altri punti, non certo dai licenziamenti facili o dalle pensioni''. Sul rischio terrorismo evocato dal ministro Sacconi, ''dirlo e basta non serve, non puo' mettere in pace le coscienze'', dichiara Di Pietro. ''Bisogna dare risposte al problema. Servono fatti e non parole''.