Attività sincrone e asincrone sono i due pilastri su cui si fonda la Didattica digitale a distanza dell’era Covid introdotte dal ministero dell’Istruzione. Ecco cosa prevedono
“Ogni istituzione scolastica del Sistema nazionale di istruzione e formazione definisce le modalità di realizzazione della didattica digitale integrata, in un equilibrato bilanciamento tra attività sincrone e asincrone”: è quanto prevedono le Linee guida per la Didattica digitale integrata emanate dal ministero dell’Istruzione lo scorso agosto.
Ma che cosa si intende esattamente per attività sincrone e asincrone?
Le attività sincrone
Le attività sincrone sono quelle che prevedono la videolezione, quindi con l’interazione diretta di insegnante e alunno.
La videolezione, che avviene sulla piattaforma scelta dalla scuola, può essere impostata in vari modi. Può, tra le altre cose, essere volta allo svolgimento di elaborati o test, che siano in forma individuale o collettiva, ma sempre con la presenza dell’insegnante.
La modalità sincrona è quella che più si avvicina alla lezione in classe.
E quelle asincrone
Nelle attività asincrone, invece, agli studenti vengono recapitati compiti e materiali per il loro svolgimento. Non ci sono, quindi, vincoli di orario.
Si può trattare di studio autonomo o in gruppo del materiale didattico digitale che l’insegnante ha fornito. Oppure si può avere lo studio su materiale indicato dall’insegnante. O ancora, ci può essere il caso di attività di produzione scritta relativamente alle varie discipline.
Nel complesso la principale differenza tra attività sincrone e asincrone è il rapporto di interazione tra docente e studente, presente nelle prime e assente nelle seconde. (Fonti: Universo Scuola, Ministero dell’Istruzione)