Dilettanti: muore un dirigente, partita sospesa. Ma la squadra viene penalizzata

Tragedia durante una partita di calcio a livello dilettantistico nella cittadina di Borgo a Buggiano, in provincia di Pistoia, tra la squadra locale e il Bikkembergs Fossombrone. Un consigliere del club di casa è stato colpito da un infarto ed è deceduto sugli spalti, proprio durante il match. E la disgrazia, già di per sé incredibile, ha avuto un risvolto ancor più eclatante. Il giudice sportivo, infatti, ha sanzionato il Borgo a Buggiano per essersi rifiutato di riprendere la partita dopo che l’arbitro l’aveva interrotta durante i tentativi di rianimazione dell’uomo.

Squadra del Borgo a Buggiano

Roberto Luporini, 61 anni, dirigente e speaker della società toscana, era al suo posto in tribuna quando, intorno al 23′ del secondo tempo, è stato colto da un malore ed è deceduto.
L’arbitro, per consentire i tentativi di rianimazione, aveva sospeso la sfida. Ma, secondo il giudice sportivo di serie D, categoria nella quale giocano il Borgo a Buggiano e il Bikkembergs Fossombrone, ha decretato che la morte dell’uomo non fosse un motivo abbastanza grave per rinviare il match. Anzi, ha sanzionato la società Borgo a Buggiano per aver rinunciato a proseguire la disputa della gara.

Partita persa a tavolino per 3-0, un punto di penalizzazione e mille euro di multa. Questa la decisione del giudice, basata sulla constatazione che la morte del dirigente della squadra “non integra gli estremi di una causa di forza maggiore”.

“Questa è la sentenza di primo grado. Il giudice sportivo deve applicare le norme – ha commentato il presidente della Lega Dilettanti, Carlo Tavecchio – La società faccia ricorso, si può arrivare fino alla Corte di giustizia. Successivamente sentirò il presidente federale (Giancarlo Abete, ndr), che ora è all’estero”.

“Come si fa a continuare a giocare quando un dirigente, con addosso il giaccone della società, che aveva dedicato un’intera esistenza al Borgo, è a terra, morto, a pochi metri dal campo” si è chiesto  il patron del Borgo a Buggiano, Mauro Paganelli. “Non potevo chiedere questo ai miei ragazzi, che un paio di ore prima erano a pranzo a scherzare assieme a Roberto. Andare via è stata una forma di rispetto verso una persona eccezionale e verso la sua famiglia”.

* Scuola di Giornalismo Luiss

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