Albenga. Arriva il “prete griffato”: dalle sfilate di Prada alle navate della diocesi

Pubblicato il 24 Settembre 2010 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA

Il vescovo Mario Oliveri continua a “dare spettacolo” e qual è il modo migliore se non ordinare prete un ex modello argentino, che dalle passerelle di Prada giunge alle navate della diocesi di Albenga, preferendo alle luci dei riflettori la luce divina. L’ex modello, ora diacono, si chiama Julio Amadeo Abalsamo, è originario di Buenos Aires e arrivò in Italia con il sogno dell’alta moda, poi abbandonato in favore della Casa del clero.

Molti potranno pensare che non c’è nulla di male nella scelta di quest’uomo di 45 anni che ha riscoperto Dio, così come non sembra una grande colpa quella di Monsignor Oliveri, che ha scelto di ordinarlo sacerdote. Quello che fa discutere infatti non è l’ultima trovata del “prete griffato”, ma una serie di atteggiamenti permissivi e buonisti che hanno portato la diocesi al centri di scandali e discussioni.

Uno dei più gravi riguarda il caso di don Luciano Massaferro, il parroco di Alassio che da un anno sconta in carcere la condanna per aver molestato una bambina di 12 anni, e che il Monsignore difese sostenendo che “chi ci attacca tenta di giustificare il male che è in sé, cercando il male negli altri”. Altro episodio per don Silvano De Matteis, che venne importunò la moglie di un alto ufficiale della Marina durante una processione e fu per questo denunciato, o ancora di don Tirla, accusato di essere un frequentatore di siti gay.

La colpa del Monsignore Oliveri è nella sua linea pastorale: “La mia comunità è aperta a tutti. Nessun sacerdote verrà mai respinto: credo sia giusto lasciare le 99 pecorelle per andare a cercare quella smarrita”. Certo è che i risultati non sempre sono stati dei  migliori ed hanno suscitato l’interesse del segretario di Stato Tarcisio Bertona, al tempo cardinale di Genova, che prospetta un trasferimento presso la Santa Sede a Roma per il vescovo dello scandalo, che comunque vanta un curriculum di tutto rispetto nel servizio diplomatico ed esperienza presso la Segreteria di Stato al fianco del cardinale Giovanni Benelli.

Sebbene il trasferimento sembri ormai prossimo per il Monsignore, i suoi fedeli già lo rimpiangono e c”è chi, pur mantenendo l’anonimato, lo giustifica: “sono finiti ad Albenga alcuni preti cosiddetti scomodi, allontanati dalle altre diocesi. L’unica colpa di Monsignore è aver ecceduto in generosità”. Sarà ripagato dunque lo spirito cristiano del vescovo Oliveri, che al prossimo invito a trasferirsi a Roma non potrà opporsi, e sarà così costretto ad abbandonare il fratello Lorenzo, invalido di 74 anni che vive presso la Curia, che ha spiegato essere il motivo per i mancati trasferimenti del Monsignore.