Discarche abusive di auto nel napoletano, arrestati due imprenditori

Un migliaio di carcasse di auto depositate in due terreni, sostanze inquinanti sversate in un laghetto; questo lo scenario in cui si sono imbattuti i carabinieri del Noe e del Nucleo subacqueo durante un servizio antinquinamento ambientale in località  Licola, nel napoletano.

Due imprenditori, uno di 66 e l’altro di 27 anni, entrambi titolari di imprese di soccorso autostradale, infatti, avevano trasformato in discariche a cielo aperto due appezzamenti di terreno, di cui uno confinante con un lago di piccole dimensioni, rispettivamente di 20mila e 10mila mq., destinati ad uso agricolo: sono stati denunciati per inquinamento del suolo e dell’acqua.

I militari hanno accertato che avevano insediato le sedi operative delle loro imprese proprio sui due fondi. In assenza di autorizzazione, iscrizione o comunicazione, svolgevano su questi terreni attivita’ di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento e commercio di rottami di veicoli. L’area piu’ grande si trova all’interno di una ex cava di tufo ed e’ inoltre bagnata da un laghetto naturale.

La zona era stata recintata e chiusa con un cancello metallico ed al suo interno venivano riposti rifiuti speciali come carcasse di autovetture, batterie ed oli esausti, pneumatici usurati, pezzi di motori in disuso, con grave rischio di inquinamento della sottostante falda acquifera.

Nella seconda area, invece, i carabinieri hanno contato 800 carcasse di autovetture coperte dalla folta vegetazione, in stato di abbandono, oltre a migliaia di pneumatici usurati. I terreni, del valore complessivo di 2milioni di euro sono stati sottoposti a sequestro.

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