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Discoteche retromarcia: se lo Stato ci aiuta economicamente ritiriamo il ricorso e restiamo chiusi

di Lorenzo Briotti |18 Agosto 2020 17:37

Discoteche retromarcia: se lo Stato ci aiuta economicamente ritiriamo il ricorso e restiamo chiusi (foto Ansa)

Le discoteche annunciano di essere pronte a ritirare il ricorso al Tar che deve decidere sulla loro chiusura, nel caso arrivassero aiuti seri dal Governo.

I gestori delle discoteche (ora chiuse per decisione del Governo) che aderiscono a Silb Filp, l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, annunciano di sospendere il ricorso al Tar nel caso il Governo dia loro degli aiuti seri.

I gestori avrebbero dovuto incontrare il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, sulla questione discoteche chiuse.

L’incontro però è saltato, ha spiegato il presidente del Silb Filp, Maurizio Pasca. “Ci siamo riuniti in videoconferenza e il ministro ci ha detto che il tavolo riprenderà dopo che il Tar del Lazio avrà deciso sul nostro ricorso”.

All’incontro era presente anche Stefano Bonaccini, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni.

Discoteche chiuse, la proposta dei gestori

“Il Governo si è dimenticato di questo settore” spiegano i gestori.

“Ma abbiamo detto al ministro Patuanelli che se da parte sua ci sarà un impegno serio per aiutare economicamente tutte quelle discoteche che non hanno più riaperto dal 23 febbraio, siamo disposti a ritirare il ricorso al Tar”.

“Stiamo parlando della stragrande maggioranza dei locali” ha aggiunto Pasca.

“Mentre il tavolo riguardava solo i danni e le perdite d’incasso subite da chi ha riaperto dopo il 13 giugno e ora è stato costretto a richiudere, ovvero il 20% delle discoteche”.

Silb Filp: “Nessun contagio partito dalle discoteche”

Pur promettendo un ritiro del ricorso al Tar, l’associazione di categoria ribadisce con decisione la sua linea, ossia che “nessun contagio [è partito] in discoteca”. 

Contagiato non significa malato – sottolinea la Silb – il tasso di ospedalizzazione di chi risulta positivo al Sars Cov 2 è minimo”.

Secondo il legale, Lamberto Ferrara, “non si tratta più di tutela della salute ma di leggi liberticide e lesive dei diritti costituzionali”.

“Non ci sono le premesse per un provvedimento del genere, sarebbe legittimo in forza di un aggravamento della situazione sanitaria, cosa che, dati alla mano, non risulta”.

Tanto più, rileva l’associazione, che “secondo i dati Iss, in possesso del legale, i contagiati provengono dalle categorie più diverse”.

“Rsa, extracomunitari, turisti provenienti dall’estero, frequentatori di alberghi”.

“Nessuno – e ribadiamo NESSUNO – ha contratto il virus in discoteca”.

“Da questo momento reagiremo con decisione a ogni pregiudizio lesivo dell’immagine e della professionalità della nostra categoria” precisa Maurizio Pasca, presidente Silb (fonte: Ansa, Agi).

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