Discoteche chiuse, allarme rave party e feste in villa. Primi casi alle Eolie Discoteche chiuse, allarme rave party e feste in villa. Primi casi alle Eolie

Discoteche chiuse, allarme rave party e feste private in villa. Primi casi alle Eolie

Allarme rave party e feste in villa dopo le discoteche chiuse. Alle Eolie le prime denunce. Protestano i gestori dei locali.

Discoteche chiuse: il no del Tar alla riapertura è un incentivo alle feste abusive. Ne è convinto Maurizio Pasca, presidente del Silb Filp, l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e spettacolo. 

Chiuse le discoteche, i giovani cercano nuovi spazi di aggregazione e forme alternative di divertimento. “Trovandole nei rave party non autorizzati, nelle feste private abusive, sulle spiagge, dove vigono le norme anti-assembramento”.

“Fino al 7 settembre staremo chiusi e ora prolifererà l’abusivismo”, ha detto all’Ansa Maurizio Pasca commentando la decisione del Tar che ha dato ragione al governo, mettendo al primo posto la salute pubblica.

Nei giorni scorsi il Silb Filp aveva presentato un ricorso al Tar del Lazio contro l’ordinanza con cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, disponeva la chiusura delle discoteche come misura urgente contro la diffusione del Covid-19.

“L’ordinanza del ministro non sta facendo altro che incentivare l’abusivismo – spiega Pasca – Siamo già in possesso di centinaia di video di feste abusive in ville che sfuggono a ogni controllo. In un filmato con giovani che addirittura si dichiarano positivi al Covid”. 

Feste in villa, primi casi alle Eolie

Nelle isole Eolie le discoteche sono chiuse e le feste danzanti si organizzano nelle mega ville. Ma per gli schiamazzi notturni scattano le proteste di villeggianti, turisti e isolani e arrivano i carabinieri, così scattano le denunce e multe.

A Filicudi, una festa è stata organizzata in una villa con assembramento e nel cuore della notte è stata sospesa dai carabinieri.

Denunciati i due organizzatori sia per schiamazzi notturni che per assembramento in violazione delle norme anti-Covid 19.

Anche a Panarea era stata ideata una festa in villa con più di 100 persone. Otto giovani, tra i 20 e i 22 anni, sono stati denunciati dai carabinieri alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto per disturbo del riposo dei vicini e la diffusione di musica ad alto volume mediante un potente impianto acustico, che è stato sequestrato.

Allarme anche per i rave party 

Rischio di assembramenti incontrollati anche per i rave secondo il presidente del Silb Filp: “Stiamo denunciando lo svolgimento di rave party e feste dentro proprietà private che sfuggono ad ogni controllo un po’ ovunque, al Nord come al Sud, anche nel Salento dove io mi trovo”.

“Non è che dopo il provvedimento con cui il ministro Speranza ha chiuso le discoteche – riflette Maurizio Pasca – i giovani se ne stanno tranquilli a casa”.

“Al contrario, si sta favorendo l’abusivismo e il rischio di contagio, perché se nei locali da ballo poteva esserci un certo controllo, questo non esiste assolutamente nei luoghi pubblici e privati dove i ragazzi si riuniscono in barba ad ogni regola”.

“Sul mio profilo Facebook ho postato le immagini di un rave party con oltre 1000 persone che va avanti da quattro giorni in provincia di Cremona. R che non viene interrotto. Noi stiamo denunciando, ma ora tocca alle istituzioni e alle forze di polizia controllare”.

Discoteche chiuse, nuovo incontro col ministro Patuanelli

E’ previsto per oggi un nuovo incontro sugli aspetti economici legati alla chiusura delle discoteche con il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.

“Non è vero che il ministro abbia garantito 30mila euro per ogni discoteca, come comparso oggi sulla stampa locale – dice Pasca – con lui ci riaggiorniamo oggi, visto che si era in attesa del pronunciamento del Tar”.

“Siamo, comunque, soddisfatti – conclude – perché il giudice, nel suo pronunciamento, riconosce il danno economico subito dalle discoteche. Pur affermando che è prevalente la tutela la salute pubblica, e fissa l’udienza in camera di consiglio per il 9 settembre”.  (Fonte: Ansa).

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