Eutanasia, Dj Fabo morto in Svizzera: “Qui senza l’aiuto del mio Stato”

BERNA – “Dj Fabo è morto alle 11:40, ha scelto di andarsene rispettando le regole, di un Paese che non è il suo”: con queste parole il politico radicale Marco Cappato ha annunciato sul proprio profilo Facebook la morte di Fabo, 39 anni, tetraplegico e cieco da tre, andato in Svizzera per poter ricevere il suicidio assistito.

Cappato, esponente dell’Associazione Luca Coscioni, aveva accompagnato Fabo in Svizzera, ed era per questo stato caldamente ringraziato dal giovane, che nei giorni scorsi aveva invano rivolto un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore, di dolore, di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte”: così Dj Fabo, all’anagrafe Fabiano Antoniani, aveva ringraziato Cappato, denunciando l’immobilismo dello Stato italiano di fronte ad una questione annosa come l’eutanasia e il suicidio assistito.

Dj Fabo, 39 anni, da tre è tetraplegico e cieco a causa di un incidente d’auto. Ha lanciato il suo ringraziamento a Cappato in un video pubblicato su Twitter. “Grazie a te Fabo”, è la risposta del politico radicale sulla sua pagina twitter.

Non è la prima volta che l‘Associazione Coscioni interviene in casi simili, e Dj Fabo è il sesto di cui si ha notizia. Il dibattito sulle norme in materia di eutanasia è stato avviato in Parlamento per la prima volta nel marzo 2013 e attualmente ci sono sei proposte di legge (una di iniziativa popolare presentata proprio dalla Associazione Coscioni) che dovrebbero confluire in un unico testo di legge, ma è tutto fermo da un anno.

Va invece un po’ più spedito il disegno di legge sul Biotestamento, ma è stato proprio il terzo rinvio all’approdo in Aula alla Camera a determinare l’appello di alcuni giorni fa di Dj Fabo al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per “sbloccare lo stato di impasse voluto dai parlamentari”. Da parte del Quirinale, però, finora non sono arrivati commenti.

In un video-appello del mese scorso, Antoniani, che si era rivolto all’Associazione Luca Coscioni per arrivare “al cuore della politica”, spiegava di “non essere depresso e di mantenere tutt’ora il senso dell’ironia”, ma di sentirsi umiliato dalle proprie condizioni: “Immobile e al buio, considera la propria condizione insopportabile, consapevole che potrebbe durare per decenni”.

Non è noto in quale clinica svizzera si sia recato Dj Fabio, ma nella confederazione elvetica organizzazioni quali Exit et Dignitas forniscono un’assistenza al suicidio nel quadro previsto da un articolo del Codice penale in virtù del quale l’assistenza al suicidio non è punibile se non vi sono “motivi egoistici”.

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