ROMA – Decreto contro il sovraffollamento nelle carceri, la ministra della Giustizia Anna Maria Cancellieri torna sull’ipotesi amnistia: “Potrebbe essere un grosso aiuto”, ha detto presentando il dl.
Nelle carceri italiane ci sono 20mila detenuti in più della capienza massima prevista, e per questo motivo Cancellieri aveva già affrontato l’argomento invocando un provvedimento di clemenza: “Ma la scelta riguarda il Parlamento”, ha aggiunto specificando a chi avanzava il sospetto, che il decreto non è stato ispirato dalla vicenda processuale di Berlusconi: “Il decreto non è a favore né contro qualcuno, riguarda tutta la popolazione, non c’è assolutamente nulla che riguardi Berlusconi”.
Il decreto, con il titolo “Misure dirette ad incidere strutturalmente sui flussi carcerari”, agisce sia sugli ingressi in carcere sia sull’uscita dalla detenzione, e “rafforza le opportunità trattamentali per i detenuti meno pericolosi”, che costituiscono la maggioranza.
L’affollamento carcerario è dovuto anche agli arresti in flagranza e ai cosiddetti riti immediati. L’obiettivo del nuovo dl è riservare l’incarcerazione immediata ai soli condannati in via definitiva nei cui confronti vi sia una particolare necessità del ricorso alla più grave forma detentiva.
Tra i reati più gravi per il quali il decreto legge prevede la carcerazione immediata c’è quello di maltrattamenti in famiglia su o davanti a minori di 14 anni.
Nei confronti degli altri condannati si è intervenuti sulla cosiddetta “liberazione anticipata”, istituto che premia con una riduzione di pena, pari a 45 giorni per ciascun semestre, il detenuto che tiene una condotta regolare in carcere e partecipa al trattamento rieducativo.
Il decreto prevede la possibilità che il pubblico ministero, prima di emettere l’ordine di carcerazione, verifichi se vi siano le condizioni per concedere la liberazione anticipata e investa, in caso di valutazione positiva, il giudice competente della relativa decisione.