Dl Covid, meno Dad e Green Pass illimitato. Speranza: “Per scuola ok anche tamponi fai da te. Nessuna discriminazione”

Per la scuola vanno bene anche i tamponi fai da te. Lo ha precisato il ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del Consiglio dei ministri che ha varato le nuove norme anti Covid per la graduale riapertura del Paese. Il decreto entrerà in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dunque nelle prossime ore, in modo che sia operativo per lunedì 7 febbraio. 

“Non c’è alcuna discriminazione – ha detto Speranza in conferenza Stampa con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – e i vaccini sono lo strumento che ci sta consentendo di aprire una fase nuova”. Il riferimento è ai ministri della Lega che non hanno partecipato al voto su Dad e quarantene a scuola, perché “discriminano i bambini non vaccinati”.

“La curva sta piegando – ha aggiunto Speranza – senza azioni forti mentre altri paesi hanno dovuto attuare forme di chiusura significative. Se ciò è possibile è perché il 91% degli italiani ha risposto al vaccino. Quindi su questa linea dobbiamo insistere”.

Dl Covid, nuove norme su Dad e quarantena

“La scuola è il cuore del nostro paese – ha spiegato il ministro Speranza – e vogliamo lavorare per ridurre il più possibile la didattica a distanza. Questa è un fase diversa quindi abbiamo deciso che i vaccinati non andranno più in dad e nei pochi casi di dad questa durerà 5 giorni dai 10 attuali”. 

I cambiamenti riguardano tutti i gradi scuola: nella scuola dell’infanzia si va in dad con 5 casi; nella primaria si va in dad con 5 casi ma ci vanno solo i non vaccinati; nella secondaria dopo 2 casi vanno in dad solo i non vaccinati. 

Ovviamente per rientrare in classe servirà un tampone negativo. Per tutti il test va comunque fatto in caso di sintomi. Chi resta in classe e ha più di sei anni dovrà utilizzare le mascherine FFp2 mentre a nidi e infanzia, dove per i bimbi non c’è obbligo di dispositivi di protezione, ad usare le Ffp2 saranno solo i docenti.

Fino a 4 casi, quindi, si rimane tutti in classe, ma se un bambino dovesse mostrare sintomi del virus, dovrà sottoporsi ad un tampone, molecolare, antigenico oppure “autosomministrato”. In caso quest’ultimo desse esito negativo, per rientrare in classe basterà l’autocertificazione. Chi, invece, va in quarantena, in ogni ordine e grado d’istruzione, per tornare a scuola dovrà fare un tampone antigenico o molecolare e non avrà bisogno del certificato medico.

Dl Covid, tampone supplementare a turisti con vaccino diverso

“Quando uno straniero arriva in Italia ora riconosciamo lo status vaccinale del paese di origine – ha inoltre spiegato Speranza – qualora le norme di questo status vaccinale non siano identiche a quelle del nostro paese, chiediamo a quella persona un tampone supplementare per accedere ai nostri servizi che prevedono il green pass”.

“Restano vigenti le ordinanze firmate nei giorni scorsi e non c’è una modifica delle modalità di accesso e di ingresso nel nostro paese – ha detto Speranza – è una scelta che facciamo per favorire la permanenza di queste persone ma non cambiano le regole di ingresso in Italia disciplinate invece da ordinanza”. 

Fino ad oggi, infatti, gli stranieri potevano entrare in Italia con il pass base ma non alloggiare in hotel o mangiare al ristorante o accedere a tutte quelle attività per le quali è previsto il pass rafforzato, che all’estero non esiste.

In sintesi: chi è vaccinato e guarito da meno di 6 mesi, potrà accedervi con il pass base. Chi invece ha un certificato di guarigione o vaccinale da più di sei mesi – compresi quelli ottenuti con Sputnik o con altri vaccini non autorizzati dall’Italia – dovrà mostrare l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare. Tampone che non è obbligatorio se si è guariti dopo aver completato il ciclo di vaccinazione.

Dl Covid, Green Pass illimitato e le altre misure

Dopo aver ridotto la durata del certificato da 9 a 6 mesi – a differenza di quel che accade nel resto d’Europa – il governo torna sui suoi passi per risolvere un problema che si sarebbe posto a metà marzo quando migliaia di italiani, poiché hanno fatto il booster a metà settembre e non essendo autorizzata la quarta dose, si sarebbero veduti scadere il green pass e non avrebbero potuto accedere ad attività e servizi pur avendo rispettato le indicazioni del governo.

Per chi ha completato il ciclo vaccinale e anche per chi si è contagiato ed è guarito dopo essersi vaccinato, il pass ha validità “senza necessità di ulteriori dosi di richiamo”. Dunque, illimitata. Per chi, invece, si è contagiato dopo la prima dose, il certificato varrà 6 mesi.

Un’altra misura che rivoluzionerà radicalmente le regole con cui gli italiani hanno vissuto per mesi è quella che modifica le restrizioni in zona rossa. Le fasce di colore rimarranno ma anche in quelle Regioni che dovessero finire in rosso non ci saranno più divieti per chi ha completato il ciclo vaccinale, come già avviene di fatto in zona gialla e arancione. Le restrizioni rimarranno invece per i no vax. 

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