Un medico e sindacalista dell’ospedale policlinico Umberto I di Roma, Antonio Sili Scavalli, è stato “licenziato” dalla dalla attività assistenziale. Per il direttore generale dell’ospedale, Domenico Alessio, Antonio Sili Scavalli
“ha fatto uso distorto dei mass media”, e ha “danneggiato l’ospedale”.
Antonio Sili Scavalli è stato licenziato dalla attività assistenziale e non può più visitare i malati sia in reparto che in ambulatorio, mentre conserva il posto di ricercatore e docente.
La vicenda che è culminata nel provvedimento drastico e inconsueto, specie per un ente pubblico e con un sindacalista di mezzo, andava avanti da un anno, da quando Domenico Alessio è stato posto alla guida del Policlinico Umberto I, l’ospedale più grande di Roma. Alessio ha gestito altri ospedali importanti, come il San Camillo e il San Filippo Neri, con un certo successo.
Dal primo giorno di Alessio, Antonio Sili Scavalli, sindacalista Fials e medico nei reparti di Reumatologia e Medicina interna dello Umberto I, ne ha contestato la nomina, e non ha perso occasione per denunciare
“le condizioni in cui versa la struttura e, soprattutto, lo stato delle famigerate “gallerie ipogee”, oggetto di numerose inchieste della magistratura”.
La svolta a fine agosto, racconta Matteo Favale su Repubblica :
“La delibera numero 538 è stata firmata da Alessio in persona. Con dieci pagine di motivazioni, il direttore generale dell’Umberto I contesta a Sili Scavalli di aver avuto un «atteggiamento volutamente persecutorio e reiterato a detrimento dell’immagine dell’Azienda attraverso l’uso improprio dei mass media». Secondo Alessio, il sindacalista avrebbe non solo utilizzato lo strumento delle diffide in modo «abnorme e distorto » ma, soprattutto, usato «impropriamente i canali mediatici in occasione della riapertura delle gallerie ipogee»”.
Le gallerie ipogee sono tunnel sotterranei che, spiega Matteo Favale,
“servono per gli spostamenti interni al policlinico”,
a proposito delle quali
“il sindacalista avrebbe rilasciato dichiarazioni «allarmistiche e denigratorie, tese a far emergere un inesistente stato di abbandono e di incuria in cui versava l’intera azienda, costante fonte di pericolo per gli utenti». «La circostanza che il dottor Sili Scavalli è un sindacalista — prosegue la delibera ignorando il congiuntivo— non lo esonera dal rispettare il limite del diritto di critica»”.
A quanto riferisce Lavinia Di Gianvito sul Corriere della Sera,
“sui tunnel sotterranei Sili Scavalli avrebbe rilasciato «dichiarazioni allarmistiche e denigratorie, tese a far emergere un inesistente stato di abbandono e di incuria». E il medico avrebbe usato lo strumento delle diffide in modo «abnorme e distorto», avendone presentate «almeno 38»”.
Antonio Sili Scavalli si difende:
“Annuncia che impugnerà il suo licenziamento assistenziale e contrattacca: «Alessio mi deve dire in quali occasioni ho detto il falso. Se le mie denunce fossero state inesistenti avrebbe potuto querelarmi. E invece scopro adesso che sono stato licenziato per alcune mie dichiarazioni sulle gallerie ipogee risalenti a gennaio»”.
La storia del licenziamento ha un precedente. Antonio Sili Scavalli
“ricorda come già a febbraio il direttore generale aveva attivato il comitato dei garanti del Policlinico paventando un licenziamento che ha trovato seguito solo due giorni fa. Sei mesi fa, infatti, i garanti, pur ammettendo «una grave violazione del codice di comportamento», si dichiaravano «incompetenti in merito al caso prospettato». E infine, Sili Scavalli si richiama al parere della commissione etica dell’Ateneo, che «assolve» il sindacalista: «Non sembrano emergere fatti di rilevante gravità in capo a Sili Scavalli»”.
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