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Domenico Citelli, il figliastro 17enne lo ammazza e getta corpo nel tombino

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Domenico Citelli, il figliastro 17enne lo ammazza e getta corpo nel tombinoDomenico Citelli, il figliastro 17enne lo ammazza e getta corpo nel tombino

CATANIA – Lo hanno trovato in un tombino vicino casa, avvolto in una coperta legata attorno al corpo con una corda e un peso per tenerlo a fondo e non farlo emergere. Domenico Citelli, pensionato di 71 anni, ex dirigente della Regione Sicilia ritiratosi a vivere a Pedara, sull’Etna, è stato ammazzato con un colpo di fucile alla nuca. Il suo cadavere scaricato e abilmente occultato in un tombino per gli scarichi reflui. Per l’omicidio è stato fermato il figliastro, adolescente, figlio della giovane moglie rumena. Lei da tempo era andata via di casa, lasciando all’uomo il ragazzo.

Il contesto in cui la Procura per i minorenni di Catania sta cercando di fare luce è drammatico. Continui scontri per la presunta indolenza del giovane: poco studio e molti soldi spesi. Un patrigno di 71 anni, che cercava di raddrizzare il figliastro. In questo scenario, secondo gli investigatori, sarebbe maturato l’omicidio.

La tragedia si è consumata alcuni giorni fa nella villa dell’uomo, in una zona tranquilla, al confine con Nicolosi, frequentata soprattutto da villeggianti. Per il Procuratore Caterina Ajello e il sostituto Valeria Perri, che hanno disposto il fermo del 16enne e di un suo amico, il delitto sarebbe stato premeditato. E sarebbe stato compiuto con una violenza estrema.

Il figliastro, infatti, avrebbe imbracciato il fucile calibro 12, legalmente detenuto dall’uomo, e avrebbe esploso un colpo alla nuca, da distanza ravvicinata, quasi mozzandogli la testa. Il sedicenne, con il suo coetaneo, si sarebbe poi disfatto del corpo, avvolgendolo in una coperta e legandolo legato con dello spago assieme ad un peso, per poi gettarlo nel tombino, nella speranza non fosse ritrovato.

Le indagini sono state eseguite da militari dell’Arma del comando provinciale coordinate dal procuratore distrettuale, Carmelo Zuccaro e dal sostituto Antonino Fanara, che hanno puntato subito sulla sfera personale della vittima. Appena trovato, alcune ore dopo, il minorenne è stato bloccato e portato in caserma dove ha confessato il delitto. Ha raccontato dei contrasti con il patrigno e le continue liti. Dopo avere chiuso la fase preliminare dell’inchiesta, il fascicolo è stato trasmesso, per competenza, alla Procura per i minorenni, diretta da Caterina Ajello.

Il sostituto Valentina Perri ha dato continuità agli atti e alle indagini e infine disposto il fermo dei due ragazzi eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Catania. Il reato ipotizzato, al momento per entrambi, è di omicidio aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere in concorso.

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