Domenico Maurantonio, compagni intercettati per un mese: non c’è nessun segreto

Domenico Maurantonio, compagni intercettati per un mese: non c'è nessun segreto
Domenico Maurantonio, compagni intercettati per un mese: non c’è nessun segreto

PADOVA – Li hanno interrogati per oltre un mese, li hanno intercettati, messi alla prova in un momento stressante della loro vita, gli esami di maturità. Eppure se i compagni di Domenico Maurantonio custodiscono un qualche segreto relativo alla morte del giovane, sono riusciti a tenerlo nascosto dal 10 maggio, giorno della morte, a oggi.

Tanto da far sospettare agli inquirenti, forti anche dei risultati scientifici e autoptici, che forse non c’è segreto né mistero. Da qui la notizia uscita giovedì, parzialmente smentita, che Domenico era solo al momento della morte. I pm e il papà del ragazzo morto precipitando da una finestra dell’hotel di Milano in cui si trovava per una gita, dicono ora che le indagini sono ancora aperte. Tradotto: nessuna conclusione sulla morte di Domenica, tantomeno appare chiaro e provato che fosse solo. Solo ipotesi.

Eppure nessuno dei compagni dice di aver visto o sentito nulla e questa versione non ha avuto crepe nemmeno in un mese di ascolto di telefonate e di lettura di chat. E se fosse davvero così?

Se fosse davvero così ci troveremmo davanti a questo scenario: un ragazzo descritto da tutti come particolarmente intelligente, sveglio sì ma non indisciplinato, che all’alba esce dalla stanza tutto solo, si scola quel che rimane di una bottiglia di liquore alla prugna, va in giro per i corridoi dell’hotel a defecare, poi pensa bene di sedersi su una finestra, defecare in quella posizione e, complice l’alcol, cade accidentalmente nel vuoto.

Che Domenico abbia bevuto appena prima di morire è chiaro dall’autopsia: nel sangue c’era alcol, sì, ma poco. Nello stomaco invece ce n’era in abbondanza. Significa che quell’alcol è entrato nello stomaco ma non ha fatto in tempo ad entrare in circolazione nel sangue, perché il ragazzo è morto prima che questo succedesse.

Resta in piedi la goliardata: Domenico esce per motivi al momento sconosciuti, deve andare in bagno e cerca di rientrare in stanza, gli amici per uno scherzo non gli aprono, di qui la decisione di defecare nei corridoi e dalla finestra. Fino alla morte solitaria.

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