Domenico Maurantonio, Dna dai lividi al braccio: chi l’ha trattenuto?

Domenico Maurantonio, Dna dai lividi al braccio: chi l'ha trattenuto?
Domenico Maurantonio, Dna dai lividi al braccio: chi l’ha trattenuto?

MILANO – Chi tratteneva Domenico Maurantonio per un braccio la sera in cui è morto? Per scoprirlo gli investigatori stanno analizzando il Dna dei lividi sul braccio di Domenico, morto per essere precipitato da una finestra dell’hotel Da Vinci di Milano durante una gita all’Expo.

Paolo Colonnello su La Stampa scrive che gli investigatori hanno già raccolto i Dna dei compagni di classe di Domenico, profili genetici  saranno poi confrontati con quello del livido al braccio:

“ecchimosi considerata «compatibile» con la stretta di una mano. Compatibile, non certa. Se dagli esami genetici fosse rilevata una traccia sicura (basta una goccia di sudore o una molecola di pelle rimasta attaccata all’ematoma), pista che evidentemente gli inquirenti ritengono possibile, visto che è stato disposto l’esame del Dna, a questo punto verrebbe confrontata con gli altri Dna prelevati ai ragazzi del Liceo scientifico Ippolito Nievo di Padova presenti nell’albergo la sera della tragedia.

Anzi, all’alba, visto che la caduta dal quinto piano dell’albergo avvenne tra le 5,30 del mattino, ora in cui partì l’ultimo messaggio «WhatsApp» dal telefonino del ragazzo, alle 7,45, quando il suo cadavere venne ritrovato da un imbianchino sul marciapiede dell’albergo, mentre i compagni di classe di Domenico stavano facendo colazione”.

I genitori di Domenico non si danno pace: qualcuno sicuramente sa ma non parla. A parlare quindi potrebbe essere il Dna, spezzando il muro di silenzio e omertà che si è creato tra i compagni di scuola:

“A questo punto il «silenzio» adottato dai ragazzi davanti agli investigatori ma contraddetto dalla quantità di messaggi scambiata prima dopo la morte di Domenico, potrebbe essere scardinato anche dall’analisi che di questi messaggi, emoticon, commenti, brevi considerazioni, stanno facendo i periti incaricati dal pm dopo il sequestro di alcuni cellulari eseguito settimana scorsa.

Gli esami tossicologici e sulla presenza di alcol nel sangue di Domenico, sempre attesi per settimana prossima, dovrebbero poi raccontare se davvero al giovane venne somministrato un lassativo (che lo avrebbe indotto a sporgersi dalla finestra) o se il tasso alcolemico nel sangue fosse in quantità tali da renderlo poco lucido fino ad accettare un “gioco” tragico. Sempre che di «gioco» si sia trattato.

Se l’esame del Dna risulterà positivo, chi causò l’ematoma al braccio Domenico avrà finalmente un’identità e dovrà andare in Procura a spiegare quando e perché strinse in quel modo il ragazzo. Una delle ipotesi infatti, è che quella mattina Domenico, sportosi pericolosamente dalla finestra del quinto piano, fosse stato trattenuto per un braccio che venne lasciato improvvisamente, causandone la caduta”.

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