PADOVA – Gli studenti della classe V F sono stati interrogati dai pm sulla morte di Domenico Maurantonio, lo studente di 19 anni del liceo di Padova morto durante la gita all’Expo di Milano. I genitori di Domenico continuano a chiedere la verità e non capiscono perché i compagni di classe con lui in gita non abbiano dato l’allarme né abbiano raccontato ai pm cosa è accaduto quella tragica notte nell‘hotel Leonardo da Vinci a Milano.
Marco Aldighieri sul Messaggero scrive che ora la Procura, dopo aver ascoltato i compagni di classe di Domenico, abbia chiesto di ascoltare anche 10 studenti della V F, altra classe in gita con quella del giovane:
“Appare infatti impossibile agli inquirenti che nessuno si sia accorto di un corridoio, quello al quinto piano dell’albergo dove c’era la camera di Domenico, cosparso di feci. Ed è ancora più incredibile che i due diciottenni compagni di stanza di Domenico, la mattina del 10 maggio siano usciti dalla camera non vedendo gli escrementi e non sentendo alcun tanfo, scendendo invece come se nulla fosse a fare colazione. E solo nel grande salone al piano terra dell’hotel si sarebbero resi conto della mancanza di Domenico. A un professore avrebbero detto: «Domenico non è venuto a colazione e non c’è neppure in stanza». E perché non dire al docente di un intero corridoio pieno di feci? E poi un corpo che precipita dal quinto piano all’impatto con l’asfalto produce rumore. Nessuno ha udito?
Tutte domande a cui non sono state fornite risposte sufficienti agli investigatori. Tuttavia la polizia scientifica ha raccolto campioni di tutte le tracce di escrementi trovati nel corridoio dell’hotel e adesso saranno messe a confronto con i Dna degli studenti presenti quella domenica mattina proprio al quinto piano dell’albergo. Quelle feci potrebbero non essere solo di Domenico”.