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Mistero sulla moldava di Schettino: “Insieme prima della tragedia”

di Maria Elena Perrero |19 Gennaio 2012 18:37

Domnica Cemortan

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – E’ Domnica Cemortan la donna moldava di 25 anni che si trovava con il comandante Francesco Schettino sulla plancia di comando della nave la sera del 13 gennaio. Lo ha detto lei stessa ad una tv moldava che la ha intervistata. Un’intervista uscita il giorno in cui anche la compagnia ha deciso di abbandonare Schettino al suo destino, sospendendolo dalla Costa e non difendendolo a processo.

Se lei stessa ha chiarito quello che Schettino non aveva voluto dire agli inquirenti, e la stessa Costa Crociere ha smentito che si fosse imbarcata sulla nave senza essersi registrata.

La giovane donna ha spiegato di essere una dipendente della Costa, cosa che spiegherebbe la sua presenza in plancia, ma che quel giorno si trovava sulla nave in vacanza. I pubblici ministeri di Grosseto ora la stanno cercando per avere dettagli sulla notte del naufragio e per sapere a che titolo fosse sulla Concordia.

“Sono salita sul ponte a tradurre in russo le informazioni fornite dagli ufficiali”, ha raccontato Domnica nell’intervista. Poi è scattato l’ordine di evacuazione. Cemortan smentisce che l’equipaggio sia fuggito: “Ho visto scene spaventose mentre facevo passare gli altri. Ho lasciato la nave alle 23.50 e il capitano era ancora sul ponte. E poi è lui che dopo l’impatto è riuscito ad avvicinare la nave a riva per rendere più facile l’evacuazione della gente. Era buio, conoscere la nave mi ha salvato. Spostandomi verso l’uscita potevo seguire le linee guida fluorescenti. Quando ho raggiunto la barca, ho pensato che noi (lei e quelli che la seguivano, ndr) ci saremmo salvati. Poi un grosso pezzo di metallo ha cominciato a spingere la barca e molte persone hanno deciso di saltare. Ho visto la morte con gli occhi una seconda volta, perché sapevo che nell’acqua si può resistere al massimo 20 minuti nei quali era necessari raggiungere la riva o salire su un’altra barca”. Ora Domnica è tornata a Chisinau, ma assicura: “Mi congratulo con me stessa per aver salvato molte vite”.

Lo stesso Schettino ha confermato al Gip la presenza della donna a bordo, ma ha smentito che fosse una sua ospite. Il comandante ha detto che Domnica era un’ospite non registrata di un altro ufficiale che poco dopo le 21 si sarebbe affacciata all’ingresso della plancia di comando per vedere il quadro comandi.

La presenza della donna potrebbe spiegare la svista fatale del comandante, che quella sera ha ordinato tardi la virata impattando contro gli scogli. Ad ogni modo Il Secolo XIX pubblica una foto fatta da un passeggero che ritrae il comandante con una donna bionda a cena, mentre beve parecchi bicchieri di vino, così almeno riferisce il testimone.

Non è una novità che a bordo delle navi da crociera ci siano degli ospiti non registrati. Ogni ufficiale ha la possibilità di portarne a bordo qualcuno, e questo spiegherebbe perché nelle prime ore dopo l’incidente si sia creata tanta confusione sul numero esatto dei passeggeri.

Le testimonianze. Le voci su Schettino “distratto” da una donna non sono nuove. Alcuni testimoni hanno raccontato di averlo visto, la sera di venerdì 13, al bar con una o più donne. Maria Ines Lona riferisce che “i passeggeri che erano stati sulla nave prima di me dicono che spesso passava il suo tempo tra le donne e il bere”. E proprio quella sera, dice un’altra passeggera, Monique Maurek, al Daily Mail, Schettino è stato visto bere in uno dei bar della nave “con una bella donna al braccio”. “Quello che mi ha scandalizzato più di tutto è stato quando ho visto il comandante passare gran parte della serata prima che sbattessimo contro uno scoglio a bere al bar con una bella donna sotto braccio”.

Sono diverse le testimonianze sulla presenza di una o più donne in compagnia di Schettino. A Chi l’ha visto? Marco Monda, sopravvissuto al naufragio, ha raccontato: “Eravamo con mia moglie al ristorante esclusivo, all’ultimo piano della nave, erano le 21.15 e ho visto il comandante arrivare in compagnia, abbracciato con due ragazze, una bionda e una con i capelli scuri. Mostrava alle due ragazze la vetrata del ristorante, la vetrata da cui si vedeva l’isola del Giglio. Poi il panico: la nave si è inclinata, la luce è andata via… Sono scappati tutti… Non c’era più un ufficiale, nessuno che ci dicesse cosa fare. Eravamo abbandonati a noi stessi: persone anziane, bambini, persone down. C’era una bambina con una signora spagnola che chiedeva aiuto, non so dove sia finita. Nessuno ci ha detto cosa fare, ci guidavano gli animatori… E i camerieri peruviani”.

Una coppia di passeggeri, Eleonora Rossi e il marito Angelo Fabbri, hanno raccontato al Secolo XIX: “Abbiamo visto il comandante Schettino cenare con quella donna la sera del naufragio. Eravamo saliti all’undicesimo piano della nave perché volevamo cenare al Club Concordia, ma quando siamo entrati nella sala, abbiamo trovato il tavolo occupato dal comandante e da una donna. Il maitre, imbarazzato, voleva farci sedere in un’altra ala della sala, vicino alla toilette. Dopo aver rifiutato l’invito, ci hanno trovato una sistemazione e ci siamo seduti attorno a un tavolo speculare a quello del comandante. Schettino mangiava, beveva e si intratteneva con quella donna, sicuramente una straniera”.

 

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