PADOVA – Don Andrea Contin finisce al centro delle cronache a Padova: il prete è accusato di aver fatto prostituire una sua amante in canonica. Una sua amante perché, stando a quanto scrivono i giornali locali, le accuse sono di aver fatto giochi erotici in chiesa, oltre che di aver preso parte a 0rge e di aver usato violenza su altre persone.
Siamo a San Lazzaro, periferia di Padova, e ora la magistratura metterà a setaccio beni e denaro del prelato.
Scrive Cristina Genesin sul Mattino di Padova che la testimone chiave
È una padovana, classe 1965, frequentatrice della parrocchia di San Lazzaro. Una parrocchia guidata negli ultimi 11 anni da don Andrea, chiamato a prendere il posto di don Paolo Spoladore, noto come Dompa o don Rock, padre di un figlio riconosciuto solo grazie a una sentenza del tribunale, oggi guru spirituale con un vorticoso giro d’affari e quartiere generale a Santa Maria di Sala nel Veneziano, ridotto dalla Diocesi allo stato laicale. La 51enne è la testimone chiave dell’inchiesta avviata dal pm padovano Roberto Piccione: non ha denunciato il parroco ma ha confermato il racconto della 48enne padovana firmataria della querela contro il sacerdote, anche lei della comunità di San Lazzaro. Il sospetto è che don Andrea offrisse le “sue donne” ad altri uomini. Per soldi. Per ora, oltre alla violenza privata, il reato contestato è il favoreggiamento della prostituzione. I carabinieri stanno cercando di identificare altre vittime (presunte, finché non c’è una condanna) e di individuare gli uomini che partecipavano agli appuntamenti hard organizzati dal parroco.
Aggiunge Nicola Munaro sul Corriere della Sera:
Nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore Roberto Piccione, oltre ai dvd trovati e ora da analizzare, nonché ai sex toys scoperti e sequestrati dall’Arma in una stanza chiusa a chiave al piano terra della canonica di San Lazzaro, fanno capolino i documenti dell’ospedale di Padova che parlano di lesioni e ferite sul corpo della donna, compatibili con il racconto che lei aveva fatto. Una versione suffragata da un’altra parrocchiana, che mai ha denunciato il sacerdote e che era stata sentita dai carabinieri nel lasso di tempo trascorso tra il 6 dicembre e la perquisizione di mercoledì mattina. Ai militari la donna, 51 anni, aveva confessato di essere stata l’amante del prete e di aver avuto con lui rapporti «violenti» stoppati solo quando il sacerdote le aveva proposto di allargare gli incontri ad altri uomini.