Don Trevisiol, il parroco del sì a clero sposato e donne-prete

Don Trevisiol, il parroco del sì a clero sposato e donne-prete
Don Trevisiol, il parroco del sì a clero sposato e donne-prete

ROMA – Don Trevisiol, il parroco del sì a clero sposato e donne-prete. “La vita è evoluzione”: così don Armando Trevisiol, 87 anni, una vita spesa a Mestre a favore dei poveri e degli anziani, spiega la sua scelta di dichiararsi favorevole ai sacerdoti sposati e alla possibilità che anche  donne indossino la tonaca. Lo spunto, come riporta il Gazzettino, è la vicenda che riguarda don Marco Scarpa, il parroco veneziano che nelle scorse settimane ha annunciato dal pulpito il suo addio al sacerdozio “per una verifica nell’ambito dell’affettività”.  Nell’ultimo numero de L’Incontro, foglio che don Trevisiol pubblica da una decina di anni in 5 mila copie, il sacerdote chiarisce il suo pensiero.

“Io sono del parere che prima o dopo la loro consacrazione i preti possono rimanere liberi nelle loro scelte di rimanere liberi o sposarsi – osserva il sacerdote, che per undici anni ha avuto Scarpa come suo vicario quand’era arciprete dei Santi Gervasio e Protasio di Carpenedo, una delle parrocchie più importanti della Diocesi che ha guidato dal 1971 al 2005 – . Mi pare bello, affascinante e opportuno che nella Chiesa vi siano creature che facciano la scelta di dedicarsi corpo e anima ai fedeli da celibi. Però penso pure che non vi sia motivo di alcun genere per opporsi anche se chi sceglie di fare il prete lo faccia pure da coniugato. Tutte le motivazioni contro questa tesi mi sembrano antistoriche e non religiose”.

Don Trevisiol apre anche al sacerdozio femminile. “Aggiungo con estrema franchezza – sottolinea – che è giunto il tempo che pure le donne nubili o coniugate possano fare la scelta di servire Dio e il prossimo all’interno della comunità cristiana esercitando il ministero sacerdotale”. Anche in questo caso, “gli argomenti contro – conclude – sono per me futili, arretrati e minimamente religiosi”.

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