Don Verzè, pressing su Formigoni: “Ti abbiamo salvato il culo, ma tu…”

Pubblicato il 29 Novembre 2011 - 13:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Spuntano, secondo il ‘Corriere della Sera’, le intercettazioni in cui il patron del San Raffaele Don Verzè pressò il governatore lombardo, Roberto Formigoni, per far sì che la Regione non si costituisse parte civile nel processo su presunti ricoveri fantasma dell’ospedale. Il quotidiano milanese riporta in particolare una frase che avrebbe pronunciato Don Verzè parlando con il suo vice Mario Cal, morto suicida il 18 luglio: “Adesso vado dal presidente… e là gli dirò… quando hai avuto bisogno siamo intervenuti noi e ti abbiamo salvato la faccia e anche il culo … perché saresti andato di mezzo con certezza… adesso per queste cose qui che sono di ordinaria amministrazione… “.

La conversazione è stata intercettata, secondo ‘Il Corriere della Sera’, dalle microspie nascoste nell’ufficio del sacerdote per un’inchiesta della magistratura non direttamente rivolta a indagare sul polo sanitario. È il 13 gennaio 2006.

Secondo ‘Il Corriere della Sera’ Cal disse a Don Verzè: “Il buon Antonio Mobilia fa una verifica … e va a trovare queste benedette pratiche … emi fa la dichiarazione che per quanto riguarda lui … non risulta avere il quadro sul pagamento nei confronti del San Raffaele per questa attività…. con questa io poi vado da Sanese e dico… senti qui non c’è niente…”. Chiede don Verzé: “Mobilia lo farà?”. Risposta: “Sì … viene da me lunedì mattina alle nove e mezza…”. Sembra quindi che le relazioni con i vertici della politica e della sanità lombarda viaggiano su corsie preferenziali, tanto che più volte don Verzé invita Cal a prendere appuntamenti con Formigoni fissando lui stesso giorno e ora come se potesse disporre dell’agenda del governatore.