MILANO – Si chiamava Alessia Francesca Simonetta ed era incinta, la ragazza di 25 anni anni che la sera del14 settembre è stata uccisa dal suo compagno marocchino nel suo appartamento in via San Dionigi 42 a Milano. Il movente dell’omicidio potrebbe essere stata la scoperta della gravidanza, testimoniata da un test con esito positivo ritrovato in casa e la decisione della ragazza di abortire.
Il marocchino per ora è piantonato in ospedale, mentre il bambino di 14 mesi che ha assistito all’omicidio della mamma, è stato affidato ai parenti di lei. Il marocchino, che ha 28 anni – secondo la ricostruzione della polizia – dopo aver ucciso la compagna ha prima bevuto un acido sturalavandini e poi ha tentato il suicidio lanciandosi dal balcone.
Ricoverato in codice rosso al Policlinico e in seguito trasportato al Fatebenefratelli, è ora fuori pericolo. Attorno alle 22 una donna di 80 anni ha chiamato la polizia e ha raccontato che sul suo terrazzo, al quarto piano, era caduto un uomo. Gli agenti, arrivati sul posto col 118, hanno notato che scarpe e calzini erano sporchi di sangue sebbene non avesse ferite evidenti. In tasca hanno trovato i suoi documenti e i vicini hanno spiegato che si trattava dell’inquilino del settimo piano, che viveva con la compagna e un figlio piccolo e hanno raccontato di aver sentito i due litigare.
Gli agenti sono saliti al piano ma la porta era chiusa dall’interno: hanno chiesto il supporto dei vigili del fuoco che sono entrati in casa dalla finestra con l’ausilio di un’autoscala. In camera da letto il ritrovamento: la ragazza era distesa per terra senza vita. Era stata colpita da dieci fendenti (6 davanti e 4 alle spalle) con un coltello da cucina di 12 centimetri. Nascosto dietro il divano hanno trovato il bambino della coppia, di soli 14 mesi, spaventato ma illeso.