Donne, la strage continua: Ilaria, Chiara, Alessandra…

ROMA – La macabra contabilità della donne uccise ha subìto una brusca impennata nelle ultime ore: Ilaria a Livorno, Chiara a Roma, Alessandra a Ostia. Senza saperlo il presidente della Camera Laura Boldrini ha scelto un giorno di cronaca nerissima per le donne per lanciare la sua riflessione sulla violenza verbale che, via web, la insegue da quando è diventata la terza carica dello Stato. Violenza solo verbale, nel suo caso, ma non meno pericolosa perché chi diffonde volgari fotomontaggi o commenti pesanti (quando non addirittura minacce di morte) conta sull’impunità del web.

Non poteva immaginarlo Laura Boldrini, eppure il suo appello assume maggiore urgenza oggi, venerdì 3 maggio, giorno in cui la cronaca ci racconta storie di donne strangolate, uccise a coltellate o con una pallottola. Certo, non si può comparare chi esprime commenti violenti in rete a chi usa un’arma per uccidere una donna, ma la sensazione è che l’humus, il retroterra culturale, non sia poi così diverso.

L’ultimo caso di cronaca viene da Roma, dalla via Aurelia. Una guardia giurata, Cristian Agostini, ha usato la pistola per uccidere la compagna, Chiara Di Vita. L’ha uccisa in casa, mentre il nonno aspettava fuori da scuola che il figlio della coppia uscisse. Dai primi lanci di agenzia si sa poco, il copione però somiglia a mille altre storie. Storie di uomini che non reggono una separazione e si armano, stavolta contro la ex compagna e contro se stessi. Solo una manciata di ore prima una ragazza di 30 anni, Alessandra Iacullo, è stata ritrovata ad Acilia, vicino Roma, morta accoltellata in strada. Forse il suo assassino ha simulato un incidente, la giovane è stata trovata sotto il suo scooter.

E poi Livorno, e la storia di Ilaria Leone, giovanissima chef di 19 anni morta strangolata. Forse un rapporto sessuale negato ha scatenato la violenza del suo assassino, che ha strangolato la ragazza a mani nude, con rabbia e violenza. Sempre la cronaca ci segnala un altro tipo di violenza, vigliacco come pochi: sfregiare la propria ex con l’acido, violentando così la sua bellezza e anche la sua identità, condannandola a una vita di sofferenza e deformità. E’ successo a Pescara, solo qualche settimana fa, a un giovane avvocato, Lucia Annibali. Va detto che un attacco simile, sempre con acido, in questi giorni ha fatto anche un uomo tra le vittime. Il mandante, ricostruiscono gli inquirenti, la ex. Storie di violenza che ormai hanno cadenza quotidiana, nomi che fanno crescere la macabra contabilità delle donne uccise. Con il triste rischio che creino assuefazione, facendo sembrare “normale” l’ennesima storia di una donna uccisa, l’ennesima minaccia a una donna di potere.

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