Giuliano Tavaroli ha chiesto il patteggiamento nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo Telecom. L’imputato, uno degli uomini-chiave nella vicenda dei dossier illegali da parte della “Security” di Telecom e Pirelli, ha chiesto di patteggiare la pena a 4 anni e 6 mesi.
La notizia è riportata dal Corriere della Sera. Secondo quanto rivela il quotidiano milanese, la richiesta di Tavaroli ha ottenuto il consenso dei Pm Stefano Civardi e Nicola Piacente, e a dicembre sarà vagliata dal Gup Mariolina Panafiti, che deciderà se accoglierla o meno.
Tavaroli metterà inoltre a disposizione 70.000 euro come risarcimento. L’udienza preliminare, davanti al Gup Panafiti, ricomincerà domani con 36 imputati.
Con questa mossa, Tavaroli elude di fatto una pena più dura, che avrebbe rischiato con un processo ordinario. Ed eviterà certamente il carcere, dove trascorse 8 mesi dopo il suo arresto, nel 2006. Se si sommano i 4 mesi passati ai domiciliari e i 3 anni scontati con l’indulto, la pena si riduce a soli 6 mesi: troppo pochi per non riuscire ad ottenere una misura alternativa.
Il secondo vantaggio per l’imputato è quello dell’uscita dal processo civile e, come spiega il Corriere, non sarà più “aggredibile” in sede penale dalle parti civili.