Dossier Telecom, Tavaroli: “Spiato anche Luciano Moggi”

MILANO – Giuliano Tavaroli, l’ex capo della security di Telecom e Pirelli, sentito al processo sui dossier illegali, ha confermato di aver ricevuto da parte dell’Inter incarico di ‘spiare’ non solo l’ex arbitro Massimo De Santis ma anche l’ex dg Luciano Moggi.

Tavaroli ha aggiunto che ”i report furono consegnati integralmente a Giacinto Facchetti, allora vicepresidente nerazzurro”, ha affermato di non ricordare se ci fosse stata attivita’ su Antonio Giraudo, ex ad della Juventus. Sentito come testimone e imputato di reato connesso, ha spiegato che su Moggi fu Adamo Bove, l’ex dirigente Telecom morto suicida, a fare ”l’analisi del traffico telefonico”.

L’ex capo della security ha inoltre spiegato che questa attivita’ ”era finalizzata a confermare dichiarazioni che l’Inter aveva ricevuto da un arbitro su possibili frodi fiscali”. Inoltre ha aggiunto che sull’esito del dossieraggio ”ebbi un incontro col dottor Facchetti. Non so se Facchetti poi riferi’ a Moratti”.

Tavaroli ha poi detto in aula che  venne fatta attivita’ investigativa in fabbrica, dopo aver ricevuto una segnalazione da parte delle forze dell’ordine di un operaio sospettato di attivita’ terroristiche.  ”La direzione della security aveva un’attivita’ di intelligence all’interno della fabbrica – ha detto – e avevamo introdotto personale investigativo fornito da Cipriani che aveva il compito di sondare il sentimento tra gli operai. Svolgeva attivita’ informativa sui movimenti, le amicizie, i luoghi di frequentazione e banalmente anche la birra del dopo lavoro degli operai”. Tavaroli ha poi aggiunto che queste informazioni venivano ‘girate’ tra le forze di polizia che indagavano su ambienti prossimi al terrorismo.

Riprende il 13 giugno davanti ai giudici della Corte d’ Assise di Milano presieduta da Piero Damaggio la testimonianza di Tavaroli, che ha patteggiato 4 anni di carcere per il processo in cui è coinvolto. Tra i testimoni citati per il 13 giugno c’erano anche l’ex presidente e l’ex ad di Telecom Marco Tronchetti Provera e Carlo Buora che come ha fatto sapere il loro legale Rampioni non saranno presenti. In aula invece c’e’ l’ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli anche lui citato come teste.

Nei giorni scorsi, come riporta il Corriere della Sera, il gip di Milano ha accolto la richiesta di archiviazione della procura di quasi tutte le accuse contro Marco Tronchetti Provera. Prescrizione, scrive il Corriere, per le violazioni della privacy legate ai sistemi informatici che in Telecom fino al 2005 potevano tracciare le intercettazioni, non luogo a indagare su ricatti telefonici in Perù nel 2001, archiviazione per i dossier della Security di Giuliano Tavaroli perché non c’è prova che Marco Tronchetti Provera, al pari di Carlo Buora e Gustavo Bracco, potesse prefigurarsi se e quali reati Tavaroli avrebbe commesso per dargli le informazioni richieste.

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