SEGRATE (MILANO) – Ha ucciso l’amante della moglie, sua moglie e poi si è ucciso. Dramma dell’amore senile tra Segrate, in provincia di Milano e Bottanuco, in provincia di Bergamo. Protagonista della vicenda Domenico Magrì, 82 anni, piccolo imprenditore edile, che ha ucciso nella mattinata di giovedì a colpi di pistola un collega di lavoro, Carmelo Orifici, (69 anni). Colpa della gelosia, dicono gli inquirenti. Infatti Magrì, dopo aver ucciso Orifici è tornato a casa e ha ucciso la moglie, poi si è tolto la vita.
All’origine della tragedia — il suicidio e il duplice omicidio — si ipotizza che ci sia il movente passionale: sembra infatti che Orifici avesse una relazione con la moglie di Magrì, di vent’anni più giovane.
La dinamica dell’omicidio del collega di lavoro.
Magrì e Orifici avevano un appuntamento. All’incontro avrebbe dovuto essere presente anche il figlio di Orifici, che però ha fatto tardi e quando è arrivato ha fatto solo in tempo a vedere l’auto del padre guidata da Magrì. Subito dopo ha trovato il cadavere del genitore in cantiere, ucciso con un colpo di pistola alla testa. E’ stato lui a dare l’allarme fornendo targa e indirizzo di Magrì.
L’omicidio della moglie e il suicidio.
L’assassino, secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, a quel punto sarebbe tornato a casa a Buttanuco dove, sempre a
colpi di pistola, ha ucciso la moglie e poi si è tolto la vita con la stessa arma. E quando sono arrivati sul posto i militari di Bergamo hanno trovato gli altri due cadaveri.
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