“Ci troviamo di fronte ad un sequestro molto importante, ingente, di 50 kg di sostanza stupefacente, di eroina, che segue ad un altro sequestro molto importante nel porto di Bari di quasi 150 chili all’inizio dell’anno. In Puglia, nel distretto di Bari, sono i due sequestri più importanti di eroina di quest’anno sul territorio nazionale”. A sottolinearlo, all’indomani del sequestro di 50 kg di eroina su un fuoristrada nei pressi del casello di Bari nord dell’autostrada, è il capo della procura della Repubblica di Bari, Antonio Laudati che, nel corso di una conferenza stampa con la Guardia di Finanza, che ha operato il sequestro, pone l’accento sul ritorno allo spaccio e al consumo dell’eroina, soprattutto nel barese, tra i giovani e nella cosiddetta “Bari bene” a causa delle più facili modalità di assunzione della droga e del minor costo rispetto alla cocaina.
“L’eroina è diventata una droga nuova, emergente sul mercato, perché l’ eroina di questo tipo può essere sniffata come la cocaina, costa di meno – ha sottolineato – ed ha un mercato molto più facile da raggiungere per quanto riguarda i consumatori”. Per l’ingresso della sostanza stupefacente in Italia “la rotta, oltre ad essere balcanica per quanto riguarda l’ingresso – ha spiegato il procuratore – è anche una rotta dal Nord Italia al Sud; questo significa che il distretto di Bari è diventato una zona di spaccio e di consumo molto importante di eroina”.
Si tratta di un sequestro di droga che, al consumo, avrebbe procuratore un guadagno pari ai 3 milioni di euro. Il maxi sequestro è avvenuto il 13 giugno scorso nel corso di un controllo di un auto all’interno della quale sono stati trovate 10 buste, nel bagagliaio, contenenti i 50 chili di eroina del tipo “brown sugar”. Secondo il procuratore Laudati, le due persone, entrambe residenti in provincia di Pavia, “arrestate sono evidentemente dei corrieri in contatto con strutture locali ma le indagini devono essere ancora sviluppate”.