Ebrei, torna la black list sul web

ROMA, 22 LUG – La 'black list' non e' nuova ma lo sdegno che suscita e' lo stesso: oggi, come nel febbraio 2008, sono in molti, dai presidenti di Senato e Camera, Schifani e Fini, al ministro dell'Istruzione Gelmini, dal sindaco di Roma Alemanno ai presidenti della Provincia Zingaretti e della Regione Polverini, a condannare l'elenco di 'proscrizione', apparso su internet, con i nomi di professori, magistrati ebrei o presunti tali. Una serie di persone – a giudizio dell'estensore – tutte appartenenti ad una fantomatica 'lobby ebraica' in grado di condizionare gli studenti o di perseguire giudiziariamente i nemici ''dell'entita' sionista'', ovvero Israele. E quindi, come i commercianti, da cacciare da vie, aule di tribunale o universitarie.

''Non ci stupisce piu' la insopportabile ripetitivita' con la quale sono periodicamente riproposti gli stessi argomenti, le stesse falsita' storiche, le stesse menzogne che tanti lutti e tante tragedie hanno prodotto durante il secolo scorso'', – avverte Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunita' ebraiche italiane, convinto che sia necessario ''tenere alta la vigilanza''. E il presidente della Camera Gianfranco Fini sottolinea che ''episodi come questo devono indurre tutte le istituzioni, le forze politiche e i cittadini a condannare con fermezza tutte le forme di intolleranza e di razzismo che costituiscono fattori di potenziale arretramento della nostra civilta'''. Di ''episodio inqualificabile'' parla anche il presidente del Senato Renato Schifani, mentre il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini definisce la vicenda ''inquietante e inaccettabile'' e si augura che ''la giustizia faccia rapidamente il suo corso''. Quello del cosa fare e' un tema importante: per Marcello Pezzetti, direttore del Museo della Shoah di Roma, non servono leggi nuove ma basterebbe applicare le esistenti (la Mancino e quella sulla privacy) che hanno, ad esempio, comportato la condanna dell'autore della lista del 2008, Paolo Munz, a sei mesi di reclusione per diffamazione. ''Il web – dice Pezzetti ricordando anche l'esistenza di normative europee ad hoc – e' pieno di spazzatura e non occorrono certo leggi nuove per prendere provvedimenti. Basterebbe applicare in maniera severa quelle esistenti per muoversi con efficacia'' . ''Questi pensieri sconnessi, pieni di odio e ignoranza, sono allo stesso tempo dei delitti morali e dei reati penali – incalza il sindaco di Roma Gianni Alemanno – che la magistratura e le forze dell'ordine sapranno individuare e perseguire severamente e che l'opinione pubblica, che usa la rete come strumento di informazione e democrazia, ha gia' condannato con disprezzo e fermezza''. Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti rilancia proprio sul web, ''luogo piu' adatto per rispondere a queste vili intimidazioni'' e annuncia di voler scrivere ''sullo status e sulla foto'' del suo profilo Facebook la frase 'Siamo tutti ebrei'''.

Giuliano Cazzola del Pdl ha presentato oggi un'interrogazione al ministro dell'Interno sulla ricomparsa della black list. Per il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando ''e' inaccettabile che uno straordinario strumento di comunicazione come internet venga utilizzato per diffondere messaggi intollerabili che sono la negazione di ogni elementare principio di civilta'''. Insomma il tema non e' solo la condanna dell'antisemitismo ma anche internet che, secondo Pietro De Leo, responsabile dell'Associazione Gioventu' e Liberta', ''essendo un mezzo di comunicazione su larga scala, dovrebbe unire, aiutare a diffondere il rispetto e l'amore per la liberta'''. Per questo Renata Polverini, governatore del Lazio, si augura che ''oltre ad oscurare questi vergognosi siti, siano individuati gli artefici di questo rigurgito antisemita frutto solo di ignoranza e imbecillita'''.

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