Egitto, per il Natale ortodosso la comunità copta in allerta anche in Italia

Shenuda III

E’ un Natale triste e pieno di paure quello che la comunità copta ortodossa residente in Italia festeggerà il 6 gennaio, quando, in molte città, i fedeli si riuniranno in preghiera per la messa di mezzanotte, anche per ricordare le vittime dell’attentato di Alessandria d’Egitto.

La Polizia non sottovaluta l’allarme: il 6 gennaio, oltre alla chiesa di Roma, dove il vescovo della diocesi copta ortodossa della capitale, monsignor Barnaba El Soryani, celebrerà il rito, anche gli altri luoghi sacri delle comunità copte del resto d’Italia dove sono previste celebrazioni (Torino, Genova, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Roma, Fiumicino e Perugia) saranno sorvegliate, mentre è stato anche alzato il livello delle attività di prevenzione. “E’ un Natale molto triste – ha detto ad ANSAmed il vescovo – ma anche pieno di paura e di rabbia”.

Tante le voci che in questi giorni si sono alzate in Egitto e nel resto delle comunità cristiane che vivono all’estero. “Basta con la violenza, basta con le discriminazioni. Vogliamo vivere in pace”, dicono, mentre la tensione sale anche in Italia dove per ora non si sono avuti problemi, ma dove i primi momenti di tensione si sono già registrati a Milano, il 3 gennaio, davanti al Consolato d’Egitto.

In tanti, anziani, giovani e famiglie, si stringono attorno al loro vescovo. E’ un momento di grande amarezza per i cristiani d’Egitto che vivono in Italia. “Perché si ricordano che esistiamo soltanto adesso”, spiega un ragazzo. Un sentimento condiviso anche da monsignor El Soryany. “C’è voluto – afferma – il sangue dei nostri fratelli per ricordare che in Egitto i copti subiscono feroci persecuzioni e per rendersi conto che anche in Italia la nostra è una comunità che conta circa 50mila fedeli”, di cui tanti sono cittadini italiani.  “A Roma – aggiunge – dei circa 6mila copti il 60 per cento è ormai italiano”.

Messaggi di cordoglio e di auguri per il Natale ortodosso sono giunti dalle massime autorità politiche italiane. A cominciare dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che oggi, 5 gennaio, ha inviato in forma privata un messaggio di auguri alla comunità copta ortodossa d’Italia, e il ministro degli Esteri Franco Frattini, mentre il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, parteciperà alla funzione religiosa di domani.

A mancare saranno invece i rappresentanti delle istituzioni egiziane in Italia. “Fino a oggi non ho ricevuto nessun messaggio di cordoglio per la strage di Capodanno da parte dell’ambasciata”, afferma con rammarico il capo della Chiesa copta in Italia. Del 4 gennaio il messaggio di auguri che il presidente egiziano Hosni Mubarak ha inviato ai copti della diaspora.

C’è grande attesa invece per il tradizionale messaggio che il patriarca ortodosso, Shenuda III, invia a tutti i fedeli sparsi per il mondo. “Finora – ha fatto sapere El Soryany – non abbiamo ricevuto nulla. E’ anche possibile che in un momento così triste il nostro Patriarca preferisca non parlare”. “Vogliamo vivere il Natale come una nostra festività”, ha concluso il vescovo che due giorni fa aveva dichiarato di non volere esponenti musulmani alla manifestazione che si terrà domenica 9 gennaio per la libertà religiosa.

[gmap]

Gestione cookie