Eitan, il nonno agli arresti domiciliari in Israele. Media: il bambino è nella casa dei nonni vicino Tel Aviv Eitan, il nonno agli arresti domiciliari in Israele. Media: il bambino è nella casa dei nonni vicino Tel Aviv

Eitan, il nonno agli arresti domiciliari in Israele. Media: il bambino è nella casa dei nonni vicino Tel Aviv

La polizia israeliana ha interrogato Shmuel Peleg, nonno di Eitan Biran, riguardo le accuse di aver “rapito il nipote e portato in Israele”. Lo ha fatto sapere la polizia stessa aggiungendo che dopo l’interrogatorio Peleg è stato posto agli arresti domiciliari.

I media israeliani: Eitan è a casa del nonno

Eitan Biran è a casa del nonno Shmuel Peleg a Petah Tikva, non lontano da Tel Aviv. Lo riportano i media israeliani. Non si hanno al momento altre notizie. Shmuel è stato interrogato dalla polizia nel pomeriggio e posto agli arresti domiciliari fino a venerdì. Inoltre gli è stato trattenuto il passaporto.

La vicenda

Il piccolo Eitan è il bimbo sopravvissuto all’incidente della funivia Mottarone. Dopo la morte dei genitori nell’incidente delle funivia, il piccolo, rimasto orfano, era stato dato in custodia alla zia, che vive in Italia. Da qui, in un modo o nell’altro, è finito dai nonni materni in Israele.

Le parole dell’avvocato

“A me risulta che gli sia stato chiesto di restare a disposizione della polizia”. Così il legale di Shmuel Peleg, l’avvocato Paolo Sevesi, ha commentato la notizia che viene da Israele degli arresti domiciliari a carico dell’uomo per il rapimento del piccolo Eitan. Allo stato non pare che la decisione delle autorità israeliani sia legata a un mandato d’arresto italiano.

La nota dell’ambasciata di Israele

“Si spezza il cuore davanti agli ultimi e sorprendenti sviluppi legati al bambino Eitan Biran”. Lo dice l’ambasciatore d’Israele a Roma Dror Eydar. L’Ambasciata d’Israele fa sapere che sta accompagnando la vicenda sin dal momento in cui si è verificato il disastro della funivia, lo scorso maggio, fino ad oggi. Le autorità israeliane, precisa l’Ambasciata, stanno seguendo questo triste caso e se ne occuperanno in collaborazione con l’Italia, a beneficio del minore e in conformità con la legge e le convenzioni internazionali pertinenti.

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