TORINO – Non era depressa e non c’era nulla che potesse far pensare a un suicidio imminente. Così dicono, lasciando parlare ovviamente i loro avvocati, i genitori di Elena Ceste, la donna madre di 4 figli scomparsa il 24 gennaio e trovata morta nelle campagne dell’Astigiano, non lontano dalla sua abitazione di Costigliole d’Asti.
I genitori, spiegano gli avvocati,
“non si sono mai accorti di un disagio tale da portare la loro cara al suicidio”.
Genitori che poi affidano ai tre legali, Debora Abbate Zaro e Carlo Tabbia, una richiesta semplice, quella di essere lasciati in pace. Gli avvocati non dicono così. Spiegano però che famiglia chiede che si “allenti la pressione mediatica” anche perché “bisogna tutelare prima di tutto i genitori straziati e i quattro figli, che sono minorenni”.
Nessun dubbio, invece, sul marito di Elena, Michele Buonincontri che al momento è l’unico indagato per la scomparsa e la morte della donna. La fiducia della famiglia in Michele “resta immutata”. “La loro opinione non è cambiata – aggiungono i legali che assistono la famiglia Ceste – perché la situazione non è mutata”.