Elena Del Pozzo, 5 anni, uccisa dalla madre: rapimento inventato. Il corpo trovato vicino casa

Non è vero che la piccola Elena Del Pozzo è stata rapita: se lo è inventato la madre, il cui racconto era apparso fin da subito poco credibile agli investigatori. La bimba è stata uccisa dalla madre, che ha confessato dopo un lungo interrogatorio. E’ stata sempre la madre a far ritrovare il corpo senza vita della figlia, non lontano da casa a Mascalucia. 

A Piano di Tremestieri (Catania), dove la piccola Elena andava a scuola, non c’è stato alcun sequestro: nessun commando armato di uomini incappucciati ha aggredito lunedì pomeriggio madre e figlia, all’uscita dall’asilo. 

Elena Del Pozzo, il racconto del sequestro inventato

La dinamica del sequestro nel racconto della donna era sembrata troppo strana ai carabinieri: tre uomini incappucciati e uno armato di pistola. Nessun testimone, oltre lei, dell’episodio. Non ha chiamato subito aiuto sul posto, telefonando al 112, ma prima è andata a casa e poi con i familiari dai carabinieri a presentare la denuncia.

Anomalie che hanno portato carabinieri e Procura a fare pressioni sulla donna, interrogata nella notte e ora risentita in Procura, presumibilmente per confessare. Prima, nel corso del sopralluogo nella casa di famiglia, a Mascalucia, la donna è scoppiata in lacrime poco dopo ha portato i militari nel campo dove era nascosto il corpo della bambina.

Elena Del Pozzo, il corpo trovato vicino casa

Il corpicino senza vita di Elena Del Pozzo si trovava in un campo incolto, sulla via Turati, a Mascalucia. La madre abita in via Euclide che è il proseguimento di via Turati. Il luogo del ritrovamento dista circa 200 metri dalla casa della donna.

I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno transennato un fondo agricolo. La zona è sorvolata da un elicottero e viene battuta da militari dell’Arma, come se fossero alla ricerca di qualcosa.

Elena Del Pozzo, il nonno: “Chi è stato deve pagare”

“Non credevamo possibile una cosa del genere”, dice in lacrime Giovanni Del Pozzo, il nonno paterno della bambina accanto al luogo del ritrovamento.

“Un rapimento era impensabile. Non si poteva immaginare quello che è successo. Mi sembra tutto così strano, assurdo. La madre di Elena era una ragazza molto chiusa, ma non riesco a spiegarmi il motivo di quello che è accaduto. Ma adesso chi è stato deve pagare, anche chi l’ha eventualmente aiutata”. 

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