Elena Madama investita perché testimone di un furto

Elena Madama investita perché testimone di un furto
Elena Madama investita perché testimone di un furto

PAVIA – Investita con la macchina e trascinata per quasi un chilometro volontariamente. Perché Elena Madama aveva visto con i cuoi occhi un furto. Lo dice il magistrato Mario Andrigo commentando l’arresto di un moldavo ritenuto responsabile (insieme a un russo ricercato) del tentato omicidio della giovane consigliera Pd di Pavia che il 12 novembre scorso è stata investita e ha rischiato di morire.

“Hanno investito Elena perché li aveva sorpresi a rubare – racconta il sostituto procuratore Mario Andrigo -. Sull’auto che hanno abbandonato prima di darsi alla fuga abbiamo trovato dodici apparecchi già pronti per essere rivenduti. Siamo risaliti a loro incrociando le immagini di una telecamera che riprendeva uno dei due al telefono, i cellulari attivi in quei minuti in quell’area e la descrizione di un testimone oculare”.

Lei è ancora ricoverata per la riabilitazione dopo un calvario fatto di coma, operazioni ortopediche, chirurgiche ed estetiche.

“Sono contenta che l’abbiano preso – ha detto Elena a La Stampa -. Così non farà altri danni. Io ormai ci sono dentro e non ci posso far nulla, ma almeno non succederà a qualcun altro. Lo dico sempre ai miei genitori: è capitata a me ma poteva capitare a chiunque. L’importante è non arrendersi”.

Elena è sopravvissuta a un mese di coma al Niguarda di Milano, operazioni per ricostruire il volto, le gambe, il bacino. Poi lentamente ha ripreso a comunicare, a parlare, infine è iniziata la lunga riabilitazione che dura tuttora. I suoi progetti di vita hanno avuto un brusco stop: praticante avvocato e consigliera, Elena avrebbe dovuto sposarsi il prossimo luglio. Poco prima dell’incidente aveva versato la caparra per il ristorante.

 

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