Eleonora Bottaro rifiutò la chemio, di nuovo a processo i genitori seguaci della cura Hamer (furono assolti) Eleonora Bottaro rifiutò la chemio, di nuovo a processo i genitori seguaci della cura Hamer (furono assolti)

Eleonora Bottaro rifiutò la chemio, di nuovo a processo i genitori seguaci della cura Hamer (furono assolti)

Eleonora Bottaro rifiutò la chemio, di nuovo a processo i genitori seguaci della cura Hamer (furono assolti)
Eleonora Bottaro rifiutò la chemio, di nuovo a processo i genitori seguaci della cura Hamer (furono assolti)

ROMA – Assolti in primo grado dal reato di omicidio colposo, sono stati nuovamente rinviati a giudizio i genitori di Elena Bottaro, la ragazza che rifiutò a 17 anni la chemioterapia prima di morire di cancro. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] In Appello i giudici hanno deciso che il processo si deve rifare: l’accusa è la stessa, la studentessa di Bagnoli si spense a causa della leucemia il 29 agosto 2016 perché, secondo gli inquirenti di Padova, fu illusa dai genitori sulle teorie di Ryke Geerd Hamer.

Controverso teorico tedesco, Hamer fu espulso dall’ordine dei medici nel 1986 per le astruse convinzioni secondo cui le malattie, tutte, sono frutto di un conflitto interiore non sciolto, non risolto. La manifestazione di un tumore, ad esempio, è la dimostrazione che il corpo sa guarirsi da solo: di più, la sua medicina “germanica” rifiuta il ricorso alla chemioterapia, con l’assunto correlato che gli ebrei ci speculino sopra e via delirando.

Al punto che Eleonora fu curata con erbe e aspirina. La libertà di rifiutare le cure sancita dalla Costituzione era stata accolta in linea di principio dal tribunale che aveva mandato assolto la coppia, cui era stata tolta anche la patria potestà dopo aver firmato le dimissioni dall’ospedale della figlia, che – secondo l’accusa – avrebbero convinto di quanto fosse nociva la chemio.

In appello – come scrive il Corriere della Sera – il procuratore ha sostenuto che Eleonora aveva ereditato “le illusioni”  dei genitori, inibitori consapevoli della consapevolezza della figlia con le loro decisioni contrarie alla scienza e ai protocolli ufficiali. Avrebbe potuto vivere molto più dei suoi 18 anni: che i genitori siano colpevoli lo deciderà un nuovo processo.

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