PADOVA – Eleonora Bottaro “era immatura dal punto di vista psicologico e pesantemente condizionata dai genitori. Non pienamente consapevole della gravità della patologia e dell’urgenza di intervenire con una terapia adeguata”: il parere del comitato etico per la pratica clinica pediatrica dell’Azienda ospedaliera di Padova, al quale si era rivolta l’équipe di Oncoematologia il 22 febbraio scorso, smentisce quanto sostenuto dai genitori della ragazza morta di leucemia pochi giorni fa. Loro sostengono che Eleonora fosse consapevolmente contraria alla chemioterpia. Ma le parole del parere del comitato etico, riportate da Carlo Cavriani sul Quotidiano.net, fanno capire altro.
Eleonora era minorenne quando decise di rifiutare la chemioterapia. Era affetta da leucemia linfoblastica acuta, ma non voleva sottoporsi al protocollo previsto, d’accordo con i genitori. Ma secondo il Comitato etico, composto da 23 tra medici, infermieri, giuristi e familiari dei malati, “la terapia garantisce una probabilità di sopravvivenza superiore all’80%” a una malattia “sicuramente mortale in breve tempo se non trattata”.
Scrive Cavirani su Quotidiano.net:
Dalle sei pagine del dossier, acquisito dalla Procura di Padova che ha aperto un’inchiesta, emerge che «a partire dagli 11 anni, Eleonora è stata condizionata dall’adesione della famiglia alle teorie di Hamer e ha poi vissuto il grave trauma della morte improvvisa del fratello», avvenuta 3 anni fa per un attacco cardiaco. La relazione, inviata al tribunale dei minori, ha dato il via all’iter per la perdita della patria potestà da parte della madre Rita e del padre Lino. Il report sottolinea inoltre che «i genitori sono sempre presenti, ribadendo l’importanza che Eleonora si attenga allo stile di vita scelto dalla famiglia, basato sul rifiuto della tecnologia (no tv, no tablet, no musica, no telefonino)».
(…) Il Comitato riconduce il tutto all’adesione della famiglia «alla cosiddetta Nuova medicina germanica del dottor Hamer», secondo cui ogni tipo di cancro sarebbe effetto di un trauma subìto e «non va curato con i mezzi della medicina tradizionale, ma solo con un percorso interiore del paziente stesso». Per il report, la famiglia Bottaro avrebbe «abbracciato le teorie di Hamer da circa sei anni, dopo una fase di tensione tra il padre e il figlio maggiore, per deludenti risultati scolastici». Il comitato è esplicito: «Le terapie suggerite dai medici devono essere somministrate a prescindere dall’immotivato dissenso di Eleonora e dei genitori».
Considerazioni che l’avvocato della famiglia, Roberto Mastalia, mette in dubbio: «Per prima cosa il parere del comitato non è firmato da nessuno. Inoltre è stata sempre Eleonora, intelligente e matura, a resistere alle proposte terapeutiche formulate in maniera priva di sensibilità. La famiglia non ha mai aderito ad alcuna Nuova medicina germanica, tantomeno per un presunto quanto falso dissapore tra il padre e il primogenito. Infine il tribunale dei minori ha accertato come Eleonora fosse consapevole dei rischi connessi sia alle terapie, sia al rifiuto delle stesse».