Gli elicotteri “all’amianto” inviati a Lampedusa. Ma la bonifica non funziona?

Gli elicotteri all'amianto inviati a Lampedusa
Elicottero Ab 212

ROMA – I quattro Ab 212 della Marina militare, gli “elicotteri all’amianto” finiti nella bufera ad agosto dopo uno scambio di accuse tra la fornitrice AgustaWestland e il ministero della Difesa, sono stati inviati a Lampedusa. I mezzi dovrebbero infatti essere impiegati nell’operazione Mare Nostrum, il maxi-pattugliamento delle coste messo in campo dal governo Letta per far fronte all’emergenza immigrazione dopo la tragedia del 3 ottobre nella quale morirono 364 migranti. Ma sorgono dubbi sull’efficacia delle operazioni di bonifica realizzate tra settembre ottobre. Il partito per la tutela dei militari denuncia: “Ci sono rischi per il personale a bordo”.

A sollevare la questione è l’online del quotidiano la Repubblica che pubblica in esclusiva le foto degli elicotteri bonificati: dalle immagini sembrerebbe che le guarnizioni contenenti fibre d’amianto del vano motore, spennellate con la vernice incapsulante Proseal 700 solo poche settimane fa, già mostrano segni evidenti di deterioramento.

L’antefatto. Ad agosto l’Huffington Post pubblica uno scambio di lettere tra la costruttrice AgustaWestland, controllata Finmeccanica, e il Segretariato generale della Difesa e direzione nazionale degli armamenti, nel quale si evidenziava come una parte della flotta di elicotteri in dotazione a Esercito, Marina, Aviazione e Carabinieri è a rischio contaminazione. Fatto che, secondo quanto riportato da AgustaWestland, era noto alle autorità già dal 1996, ovvero ben quattro anni dopo la messa al bando dell’amianto. I modelli a rischio sono Ab 206, Ab205, Ab 212, Ab 212 AS, Ab 412. Una lettera, datata 2006, informa che l’amianto potrebbe trovarsi “nelle guarnizioni, nei condotti, nei tubi, nonché nelle pastiglie dei freni”.

Dopo l’allarme, che ha portato all’interessamento di ben tre procure, Torino, Napoli e Roma, gli elicotteri contaminati sono stati trattati a settembre. Solo l’aeronautica ha optato per la più costosa sostituzione dei pezzi: le altre forze hanno preferito procedere alla bonifica con il sigillante Proseal 700. Soluzione suggerita anche in una nota tecnica dalla stessa AgustaWestland.

Ma a giudicare dalle foto pubblicate da Repubblica.it la faccenda sembrerebbe tutt’altro che risolta. La preoccupazione è che quegli elicotteri serviranno a pattugliare il Canale di Sicilia per respingere/soccorrere i barconi di migranti. Lo scorso 14 ottobre, quando il ministro Mario Mauro ha annunciato il via all’operazione, si è limitato ad elencare i mezzi dispiegati: quattro navi della Marina (due pattugliatori e due fregate), una nave anfibia che ha la capacità di esercitare il comando e controllo, capacità ospedaliera, spazi ampi di ricovero per i naufraghi, persino i droni per individuare i barconi di migranti. E quattro elicotteri a lungo raggio, proprio quegli “Ab 212 AS” finiti sotto accusa ad agosto.

Del resto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, lo aveva detto chiaramente in conferenza stampa: “La nuova missione Mare nostrum avrà un effetto deterrente molto significativo per chi pensa di fare impunemente traffico di esseri umani”. Più deterrente dell’amianto…

 

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