MILANO – Elio Bonavita è morto a 15 anni investito da un pirata della strada a Monza. Il ragazzo stava andando a giocare a calcio quando un’Audi grigia lo ha travolto, senza fermarsi a prestare soccorso. Ora in tutta la provincia di Monza e Milano è aperta la caccia al suv grigio che ha spezzato la sua giovane vita ed è fuggito senza provare rimorso, uccidendo Elio e riducendo in fin di vita la madre Nunzia, che è ricoverata all’ospedale di Niguarda di Milano in prognosi riservata.
E’ la mattina di domenica 22 marzo e Elio sta andando a giocare a calcio con la sua squadra, il dominante. Ad accompagnarlo in auto e la madre, scrivono Federico Berni e Andrea Galli sul Corriere della Sera:
“Chi guidava quest’ultima macchina veniva da via Ramazzotti e si immetteva su viale Brianza, non ha rispettato la precedenza, avrebbe «innescato» la tragedia, è scappato ed è ricercato dai vigili, a caccia di un’Audi grigia, forse una Q5, nella speranza di un aiuto dalle telecamere di videosorveglianza (banche, benzinai, ville).
L’automobilista della jeep, un italiano di 36 anni, per evitare l’impatto con l’Audi ha deviato e ha invaso l’altra corsia, almeno così ha raccontato. Sull’altra corsia, ferma con la freccia a sinistra per girare su via Ramazzotti e raggiungere il campo da calcio, a duecento metri di distanza su una strada tranquilla con gli alberi già in fiore, c’era Nunzia Minichini, 40 anni, alla guida della Citroen C1.
Nunzia, ricoverata in coma, con il rischio di un’amputazione a una gamba, la sinistra, accompagnava il figlio Elio, 15 anni a giugno, centrocampista, promessa monzese, che un’ora e un quarto dopo per la categoria «Giovanissimi regionali» avrebbe sfidato con i compagni la Luciano Manara, squadra lecchese. Elio non sono riusciti a salvarlo. Troppo gravi le ferite”.
Ora la caccia al pirata della strada a bordo dell’Audi grigia, probabilmente una Q3 o una Q5, è aperta:
“Chi è il «pirata»? A chi appartiene l’Audi? Su via Ramazzotti, specie di domenica mattina, in un quartiere non di passaggio, ci sono per lo più le macchine dei residenti, di chi porta i figli al calcio, di chi esce dalla parrocchia, di chi è stato al bar a prendere le brioches per la colazione in famiglia”.