Elisa Amato e Federico Zini, la storia della donna uccisa a San Miniato dall’ex fidanzato calciatore

La storia di Elisa Amato, uccisa a 30 anni con tre colpi di pistola dell’ex fidanzato Federico Zini, 25 anni, a San Miniato, in provincia di Pisa, il 25 maggio del 2018. Un fatto di cronaca del quale si parla nella trasmissione Amore Criminale, condotta da Veronica Pivetti e in onda ogni giovedì sera in prima serata su Rai Tre.

La storia di Elisa Amato, uccisa da Federico Zini

La loro storia comincia nel 2015 quando lui, calciatore del Tuttocuoio e molto conosciuto nella zona di Pisa e Prato, comincia a corteggiare Elisa. Lei dopo il corteggiamento insistente alla fine cede e i due si fidanzano. La storia di Elisa Amato e Federico Zini sembra andare bene all’inizio. C’è tanto amore, tanta passione. Pero poi, come spesso accade in questo genere di casi di femminicidio, lui comincia a cambiare.

Federico infatti diventa ogni giorno sempre più geloso e con il passare del tempo comincia a diventare possessivo. Le controlla il cellulare, i social network, non vuole che lei esca da sola con le sua amiche. Insomma, diventa sempre più esigente di attenzioni esclusive. La situazione precipita con il passare dei mesi ma nonostante questo decidono di andare a convivere, nel 2017. Passa poco tempo ed Elisa non ce la fa più, così prende una decisone drastica, quella di allontanarsi da Federico.

La dinamica dell’omicidio-suicidio di Elisa Amato e Federico Zini

La sera del 25 maggio 2018 avviene il drammatico epilogo. Intorno alle 3.00 di notte Federico aspetta che Elisa torni a casa. Lui la sta aspettando davanti alla sua abitazione a Prato e, dopo un litigio, la costringe a salire in macchina. Mette in moto e si dirige verso San Miniato. Ma prima di farlo Federico Zini spara, spara tre colpi contro Elisa. Fatale quello al torace. In un primo momento si pensava che lui l’avesse uccisa a San Miniato, invece lo ha fatto a Prato e poi ha guidato con il corpo di Elisa in macchina.

Una volta arrivato a San Miniato Federico Zini si ferma al parcheggio del campo sportivo di Gargozzi, in via Fornace Vecchia. Qui si spara alla testa, togliendosi la vita e morendo di fatto all’istante. I loro copri verranno trovai la mattina seguente dai carabinieri. Secondo gli inquirenti si è trattato di un piano premeditato, tutto studiato a tavolino. Federico Zini insomma era partito da casa sua con l’intenzione di uccidere Elisa Amato.

Le amiche, Elena Amato (la sorella di Elisa), e le denunce

Elisa Amato sapeva che il suo ex Federico Zini la pedinava da tempo, le sue amiche e la famiglia le avevano consigliato di denunciarlo per stalking. E proprio quel venerdì sera, parlando con un’amica, Elisa aveva detto che probabilmente sarebbe andata dai carabinieri. Ma quella sera Elisa non arriverà mai dai carabinieri, verrà uccisa prima.

Eppure le avvisaglie c’erano state nel comportamento del giovane, che non si rassegnava alla fine della relazione. Secondo la sorella della vittima, Elena Amato, che ne ha parlato a Sky, “Federico era un ragazzo che pedinava mia sorella. Tutte le volte che si allontanava da lui andava sempre nel luogo di lavoro, la aspettava alla stazione di Prato dove lei scendeva quando tornava da lavoro, o sotto casa in piena notte. Una cosa che accadeva quasi quotidianamente”. Elisa ne aveva parlato con un‘amica, Ida: “Venerdì sera glielo ho detto anch’io. Le ho proposto di andare dai carabinieri alla polizia per spaventarlo, per allontanarlo un po’ E lei mi ha risposto che effettivamente poteva fare così, denunciarlo, se avesse continuato”.

Federico Zini e i messaggi per Elisa sui social

Perché sei un essere speciale e io avrò cura di te…, scriveva su Facebook Federico Zini. L’ultimo scatto insieme: il sole, un abbraccio, Londra sullo sfondo. “Grazie a colei che mi ha stravolto la vita, che mi accompagna giorno dopo giorno, che mi regala emozioni uniche – scriveva lui sui social – grazie per tutto quello che hai fatto ieri per me, dal brindisi di mezzanotte ai bigliettini sparsi per casa, dai regali fino alla meravigliosa serata che hai organizzato”. E ancora: “Dicono che per farla innamorare devi farla ridere, ma ogni volta che ride mi innamoro io”. Poi l’omicidio e il suicidio.

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