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Elisa Claps, Papa Francesco telefona alla mamma Filomena Iemma

di admin |23 Gennaio 2014 20:29

I funerali di Elisa Claps (Foto LaPresse)

POTENZA – Papa Francesco ha telefonato a Filomena Iemma, la mamma di Elisa Claps, la ragazza scomparsa nel 1992 il cui corpo è stato trovato la mattina del 17 marzo 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, a Potenza. La telefonata è avvenuta due sere fa, il 21 gennaio: la madre di Elisa e tutta la famiglia erano in ansia per la salute di Antonio Claps, padre della ragazza, da tempo malato e infine morto proprio il 22 gennaio. Il colloquio con il Pontefice è rimasto un segreto fino a oggi: Filomena Iemma non voleva dare pubblicità ad un fatto che considerava privatissimo.

Si è saputo che il Papa e la donna hanno parlato per circa cinque minuti: il Pontefice ha detto di ricordare nelle sue preghiere sia Elisa, che all’epoca della scomparsa aveva 16 anni, sia proprio il papà Antonio. Un pensiero che ha profondamente commosso tutta la famiglia, arrivato poi proprio quando le condizioni dell’uomo, sempre appartato in tutta la vicenda che ha riguardato la figlia, capace di tenere per sé quel dolore enorme, si erano aggravate fino alla sua morte.

Ma non è difficile ”leggere” anche oltre nei significati della telefonata: i rapporti fra la madre di Elisa e parte della Chiesa potentina non sono stati buoni, in questi anni, e sono in un certo senso peggiorati dopo il ritrovamento del cadavere della ragazza, nel sottotetto della chiesa dove il suo assassino aveva detto di averla vista per l’ultima volta.

Filomena annunciò che la figlia non sarebbe mai più entrata in una chiesa e infatti i suoi funerali si svolsero in piazza, sebbene davanti alla chiesa di San Giovanni Bosco. Pur non essendo noti, quindi, gli altri contenuti del colloquio con il Papa, non è impossibile sperare che la telefonata apra una fase nuova nella vita di una donna e di una famiglia che hanno sofferto moltissimo per molti anni, a ancora ieri hanno dovuto piegarsi ad un altro lutto, e di una comunità che quel dolore ha condiviso e non ha dimenticato mai.

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