Emanuela Orlandi, Fassoni Accetti contro Peronaci: “Scrive bugie, rettifichi”

Emanuela Orlandi
Emanuela Orlandi (foto LaPresse)

ROMA  – Emanuela Orlandi, giallo vicino a una svolta scrive Fabrizio Peronaci. Svolta che secondo il giornalista del Corriere passerebbe per la decisione della  difesa  di ascoltare due arcivescovi, Pierluigi Celata, attuale vicecamerlengo e stretto collaboratore del Segretario di Stato Casaroli negli anni Ottanta, e il lituano Audrys Backis, all’epoca sottosegretario del Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa, oggi rientrato a Vilnius.

Svolta importante che coinvolge anche uno dei personaggi chiave della vicenda, quel Marco Fassoni Accetti tante volte comparso in articoli anche su BlitzQuotidiano.

Marco Fassoni Accetti, però, rettifica risentito quanto detto da Peronaci:

Dal giorno in cui mi presentai inizialmente in Procura ho impiegato la maggior parte del mio tempo e dei miei sforzi nell’affrontare il “mare magnum” di imprecisioni, negligenze e falsità varie mediatiche. Apprendo in data 21 novembre dal Corriere della Sera che io avrei dato mandato al mio legale Maria Calisse di inoltrare richiesta presso la Procura della Repubblica al fine di ottenere degli esami testimoniali, tra cui alcuni confronti con Sua Eminenza il Cardinale Audrys Backis, Mons. Pierluigi Celata ed in ultimo l’uomo politico Musa Serdar Celebi.

Tutto ciò non corrisponde al vero. Tra l’altro ho esclusivamente dichiarato in Procura che le azioni della mia parte, all’epoca dei noti fatti, erano tese a favorire la linea politica dei suddetti ecclesiastici, senza che questi ne fossero assolutamente a conoscenza. Per quanto riguarda il signor Celebi, non ho mai dichiarato di averlo ospitato presso la mia abitazione né tantomeno di avergli offerto una presunta logistica nel quadro dell’organizzazione del cosiddetto attentato al Papa.

Peronaci, invece, sosteneva una tesi diversa:

«Fui io a prenotare due alberghi a nome del signor Agca per i sopralluoghi – ha confessato Fassoni Accetti – nonché ad offrire la logistica per l’attentato al signor Celebi, che una volta ospitai presso la mia abitazione». 

La «pista interna» – all’indomani della presenza di una quarantina di aderenti al gruppo Fb dedicato a Emanuela, ieri mattina all’udienza di papa Francesco – torna così d’attualità. Nel 1993-94 le rogatorie furono tre, ma infruttuose: la Santa Sede si limitò a rispondere per iscritto e consegnò materiale audio (le telefonate dell’«Amerikano», che ora si ipotizza fosse proprio Fassoni Accetti) incompleto e scadente. Oggi ci si riprova. Confidando nel pontefice «venuto quasi dalla fine del mondo», paladino della verità. Francesco, ieri, con uno scatto dalla Papamobile, ha preso al volo la maglietta con il volto di Emanuela che gli era stata lanciata dalla folla. Un gesto che tanti hanno considerato di buon auspicio.

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