ROMA – Le ossa ritrovate nella sede della Nunziatura apostolica di via Po a Roma appartengono a una donna. Una conferma che arriva dall’esame del bacino analizzato tra i resti, che potrebbero appartenere a due persone. Si accende così la speranza delle famiglie di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori che il ritrovamento porti una risposta definitiva alla scomparsa di una o di entrambe le due donne.
L’ultima istanza alle autorità ecclesiastiche per avere l’accesso agli atti del Vaticano in merito alle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi era stata presentata nel gennaio scorso, dopo alcune segnalazioni che indicavano la tomba di Emanuela all’interno delle Mura. E’ quanto si apprende da fonti della famiglia Orlandi. Tramite i suoi legali, Pietro Orlandi aveva chiesto l’accesso agli atti del Vaticano per visionare i documenti in loro possesso.
Intanto Natalina Orlandi, la sorella di Emanuela, intervistata da Federica Sciarelli per Chi l’ha visto? racconta: “Ho pensato subito a Gildo Claps quando è stato ritrovato il corpo di Elisa. Si disse che il corpo di Elisa poteva “parlare”. Tra gli ospiti della puntata del 31 ottobre ci sarà anche Antonietta, sorella di Mirella Gregori, anche lei scomparsa.
Dopo il ritrovamento delle ossa, la sorella di Emanuela ha commentato: “Io spererei fosse qualcosa che riguarda Emanuela e Mirella, così quei resti potrebbero finalmente potrebbe “parlare”, dirci come è morta Emanuela. Sappiamo solo che è stata portata via, non ci sono elementi che possano dirci altre cose. In questi 35 anni sono tanti che hanno sfruttato la parola Vaticano dietro Emanuela. Ci hanno fatto credere di tutto e non smettono di farcelo credere. Noi sappiamo solo che qualcuno l’ha presa. Dunque, per assurdo, spero proprio che si tratti di loro, Mirella ed Emanuela”.
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha incontrato i pm. Per lui parla l’avvocato Laura Sgrò, che dice: “C’è una attività istruttoria in corso e contiamo di avere notizie più dettagliate nei prossimi giorni”.