ROMA – In Vaticano sono in corso “accertamenti” sul rinvenimento di alcune ossa in area extraterritoriale vaticana. Le ossa sono state trovate lunedì pomeriggio (29 ottobre) in un locale annesso alla sede della Nunziatura apostolica di via Po a Roma.
Allo stato attuale non è ancora certo a che epoca risalgano i resti e se riguardino una sola persona. Si stanno eseguendo comparazioni, concentrate in particolare sul cranio e sui denti, per verificare se i resti rinvenuti si ricolleghino al caso di Emanuela Orlandi.
La Procura di Roma procede per omicidio. L’autorità giudiziaria italiana ha disposto accertamenti tecnici per cercare di individuare a chi appartengano questi resti. Il lavoro degli inquirenti punta in particolare a verificare se le ossa possano essere compatibili con il Dna di Emanuela Orlandi ma anche di Mirella Gregori, le due minorenni scomparse a Roma nel 1983.
Durante “alcuni lavori di ristrutturazione di un locale annesso alla Nunziatura apostolica in Italia, sito in Roma in via Po 27, sono stati rinvenuti alcuni frammenti ossei umani” spiega il comunicato della Santa Sede. Il Corpo della Gendarmeria, spiega la nota, è “prontamente intervenuto sul posto informando i Superiori della Santa Sede che hanno immediatamente informato le autorità italiane per le opportune indagini e la necessaria collaborazione nella vicenda”. Allo stato attuale, spiega il Vaticano, il procuratore capo di Roma, dottor Giuseppe Pignatone, ha delegato la polizia scientifica e la squadra mobile della questura di Roma al fine di “stabilirne l’età, il sesso e la datazione della morte”.