SAN COLOMBANO AL LAMBRO (MILANO) – Non una cena tra connazionali, ma una spedizione punitiva in piena regola ha portato all’omicidio, avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 marzo a San Colombano al Lambro, di Emil Dorvos, muratore romeno di 41 anni, assassinato per un’ accusa infondata.
A entrare in azione, domenica sera intorno alle 22, otto suoi connazionali che conosceva da molti anni. Due di loro un mese fa avevano aspettato e picchiato lui e il figlio di 16 anni perché sostenevano che Dorvos avrebbe denunciato per furto uno di loro, che abita nel stesso cortile della frazione Coste Grossi, e che spesso è stato visto portare a casa oggetti di provenienza sospetta.
Da subito il muratore aveva detto che di questa storia non ne sapeva e non ne voleva sapere nulla: non aveva denunciato il suo connazionale. Aveva denunciato il pestaggio subito, ma la denuncia a carico del connazionale non c’era mai stata. Ma gli otto romeni non ci hanno creduto. Erano convinti che Emil avesse fatto la spia. Per questo sono tornati domenica sera. E hanno organizzato un vero e proprio tranello: sono arrivati all’ abitazione del 41enne fingendo di volersi scusare per l’ aggressione di un mese fa.
Ma, poi, con una scusa hanno portato il muratore fuori di casa, lontano dagli occhi della famiglia. Tre di loro, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbero iniziato a urlare e a picchiarlo. Uno di loro, infine, ha preso una pesante mattonella in cemento e l’ha spaccata in testa al muratore. Per lui non c’e’ stato niente da fare. I sanitari del 118 al loro arrivo non hanno potuto che arrendersi e constatarne il decesso. Il pm di turno Delia Anibaldi ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo, portato nella camera mortuaria dell’ospedale Maggiore di Lodi. E rimangono cinque i romeni fermati dai carabinieri di San Donato Milanese. Tra loro ci sarebbe già anche il giovane accusato di avere materialmente ucciso Emil.