ROMA – “Sono vittima di un complotto”. Emilio Fede lo grida “a stampa unificata”. Mercoledì mattina una sua intervista è presente sui principali quotidiani, dal Corriere della Sera a Repubblica. La vicenda è esplosa martedì: Emilio Fede si sarebbe presentato a Lugano, in Svizzera, con una valigetta contenente 2,5 milioni di euro. Ma la banca, insospettita, li avrebbe rifiutati perché non era chiara la provenienza di quei soldi. Nel pomeriggio la procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla vicenda dopo un esposto anonimo arrivato alla Guardia di Finanza di Como.
“Ragiona – spiega Fede al cronista del Corriere – : io ho due milioni e mezzo in contanti, e che faccio? Li metto in una valigetta, attraverso il confine con quel malloppo e mi presento in banca a Lugano, dopo che a Lugano, proprio in banca, è successo quel che è successo con la vicenda di Lele Mora?”. Tu sei stato a Lugano? “No!… Cioè, sì, ci sono stato, ma a comprare medicine o a fare passeggiate. E quando arrivo, ogni volta, ordino al mio autista di parcheggiare distante dalla banca proprio per evitare equivoci”.
“Le ipotesi sono tre: o c’è un caso di omonimia, ipotesi in cui spero; o c’è una casuale e pazzesca somiglianza con qualcuno, ipotesi possibile ma remota; oppure c’è stato qualcuno che è andato lì, allo sportello bancario di Lugano, spacciandosi per me… e questa, purtroppo, è l’ipotesi più plausibile”.
Il motivo? “Per fregarmi, accidenti! Perché, appunto, è un complotto!”. Organizzato magari dall’Agenzia delle Entrate? “Mah! Vedi, io mi sto faticosamente rialzando dopo la triste vicenda di Ruby, e sto cercando di dimostrare di non avere colpe… Evidentemente, però, c’è qualcuno a cui continuo a dare fastidio… sì, questo direttore che dirige da così tanti anni, purtroppo, sta sulle scatole a qualche invidiosetto”.
Il direttore del Tg4, dopo una trattativa, ha deciso di lasciare il timone del Tg dopo 20 anni. A condizioni piuttosto vantaggiose, motivo per cui, secondo Fede, qualcuno avrebbe motivi di risentimento. “Sai, io gli ho detto: fatemi arrivare all’autunno, poi vi lascio il Tg4 e mi candido alla Camera con il Pdl, perché con Berlusconi sono già d’accordo…Ci siamo accordati così: mi danno una buonuscita, non clamorosa, ma equa per quello che ho fatto e dato in tutti questi anni. Poi avrò dei benefit, tipo l’autista e la segretaria. Poi un programma in prima o seconda serata su Retequattro, l’incarico fantasma ma comunque prestigioso di direttore editoriale dell’informazione e, infine, un contratto di consulenza di tre anni più due”.
Berlusconi non ha fatto mancare il suo sostegno all’amico nel momento del bisogno: “Questa mattina è stato il primo a telefonarmi e ad esprimermi la sua solidarietà! Lo adoro, non mi lascia mai solo. Mai, mai, mai…”.