Enrico Ievoli, la moglie del comandante Musumeci: “Grazie allo Stato”

ROMA – ''Non pensavo che le istituzioni fossero state cosi' vicine alle famiglie in un simile momento. Abbiamo fiducia e attendiamo tranquilli''. E' quanto sottolinea Rita Gianfriddo, moglie di Agostino Musumeci, il comandante della petroliera italiana ''Enrico Ievoli'' sequestrata due giorni fa nel Golfo dell'Oman. Lo sfogo di due giorni fa, ha spiegato la signora conversando con l'ANSA, e' stato il frutto ''dell'angoscia: la notizia per noi e' stata una bomba''.

Quando e' giunta la notizia del sequestro del cargo italiano, ha proseguito la donna, ''ce la siamo presi con tutti, e sono stata io la prima parlare''. Ma ''poi ho riflettuto: se l'armatore e' partito alle 5 del mattino per Roma, dovevamo dare il tempo alla Farnesina e alle istituzioni italiane di organizzarsi'', ha spiegato.

Sin dal pomeriggio del giorno in cui e' stato reso noto il sequestro del cargo italiano, la Farnesina si e' messa in contatto con i familiari. ''Ci chiamano 2-3 volte al giorno, ci ascoltano. Solo oggi, mi hanno chiamato gia' due volte'', ha raccontato la signora Gianfriddo ribadendo di ''avere fiducia'' nell'operato dell'Unita' di Crisi del ministero degli Esteri e nella societa' Marnavi, proprietaria della 'Enrico Ievoli'.

''Siamo in attesa di conferma'', ha poi precisato la Signora in merito all'incontro previsto domani alla Farnesina con le famiglie dell'equipaggio italiano, mentre sulla sorte del cargo ha confermato che, per ora, non ci sono novita': ''non sappiamo nulla, ma attendiamo che le cose si risolvano per il meglio''

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