Enrico Nicoletti è morto Enrico Nicoletti è morto

Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda della Magliana, è morto. Era il “Secco” di Romanzo Criminale

Enrico Nicoletti è morto. Una vita da Romanzo Criminale, tra arresti e lusso, ville e azioni criminali, in quella Roma dove per anni comandava la ‘holding del crimine’ della Banda della Magliana.

Una vita quella di Enrico Nicoletti che ieri si è spenta in una clinica romana. 84 anni segnati dalla criminalità poliedrica e insidiosa della Banda e dei suoi affari.

Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda Magliana

Affari che conosceva benissimo essendo diventato, di fatto e di ‘diritto’, il cassiere del gruppo. Più volte in carcere, era il detentore fiduciario dei patrimoni e delle ricchezze accumulate dalla feroce organizzazione che negli anni ’70 seminò sangue e morte a Roma,.

Nicoletti, come un gangster di altri tempi, amava il lusso ostentato. Come testimoniava anche la sua casa con parco, poi confiscata, e destinata dal Campidoglio nel 2005 a sede della Casa del jazz.

Amava il lusso e vestiva di bianco

Nicoletti, originario di Monte San Giovanni Campano, in provincia di Frosinone, è stato infatti il proprietario di Villa Osio, un complesso di fine anni Trenta immerso nel verde, in via di Porta Ardeatina.

Trasformato da lui stesso con maniacale meticolosità nei dettagli in una sorta di reggia, con marmi, stucchi e idromassaggi a due posti con rubinetti in oro. Roba da Gomorra ma ante litteram.

Lusso e, a modo suo, eleganza: il bastone come appoggio e come vezzo, amava vestirsi di bianco dal panama alle scarpe. Si favoleggia anzi che nella villa avesse immense scarpiere, fatte su misura, per contenere tutte le sue scarpe.

Bianche, naturalmente. Nicoletti viene anche indicato come un personaggio legato all’ultimo capo della Banda della Magliana, Enrico De Pedis, detto Renatino, ucciso nel Febbraio 1990.

Gli inizi a Centocelle negli anni ’60

Ed ebbe in eredità anche alcune proprietà immobiliari che appartenevano al boss. La carriera di Nicoletti inizia dal basso, quando negli anni ’60 faceva fruttare il denaro affidatogli dagli abitanti del suo quartiere di Centocelle.

Poi il salto di qualità negli anni ’70 nella Banda della Magliana che in breve tempo ebbe il controllo di tutte le attività criminali della Capitale.

Dalle semplici rapine, le attività si espansero ai sequestri di persona, al controllo del gioco d’azzardo e delle scommesse ippiche, ai colpi ai caveau e soprattutto al traffico di droga.

Da quegli anni la carriera criminale di Nicoletti, tra un arresto e l’altro, non ha avuto sosta. Tanto da finire anche nel Romanzo Criminale, quello vero, dove il ‘Secco’, forse un contrappasso, racconta le sue gesta niente affatto eroiche della sua ostinata militanza criminale. (fonte Ansa)

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